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CorSera: Gaudenzi e Diabolik legati dall’oro africano

L’ultrà laziale stava aiutando Gaudenzi a recuperare i soldi persi in una truffa. E’ quanto emerge dalle motivazioni alla sentenza in abbreviato del Mondo di Mezzo

CorSera: Gaudenzi e Diabolik legati dall’oro africano

Gli affari che legavano Diabolik, l’ultrà laziale ucciso con un colpo di pistola il 7 agosto scorso e Fabio Gaudenzi, detto Rommel, non erano legati alla droga. Ma all’oro. Diabolik stava aiutando Rommel a recuperare i soldi di un grosso affare sfumato, scrive il Corriere della Sera. legato all’importazione di enormi quantitativi di oro dall’Africa.
E’ quanto emerge dalle motivazioni alla sentenza in abbreviato del Mondo di Mezzo, per la quale Gaudenzi è stato condannato a 2 anni e 8 mesi.

Un business da 20 milioni di euro l’anno. Consisteva nell’importare un grosso quantitativo di oro dall’Africa, acquistato sul posto e trasportato mediante vettore aereo privato.

L’azienda del padre di Macchi aveva le autorizzazioni import-export che avrebbero agevolato l’affare. Gaudenzi si impegna a sostenere economicamente Macchi contraendo un debito con una terza persona, Raffaele Bracci. Ma l’affare non va in porto. In pratica i due scoprono di essere stati truffati.

Gli unici due a conoscere la verità sull’affare africano erano Piscitelli-Diabolik e l’amico di Brescia, Maurizio Terminali. Il primo è stato ucciso un mese fa, l’altro è morto in circostanze misteriose.

 

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