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CorSera: educazione civica obbligatoria nelle scuole, riforma rimandata al 2020

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha bocciato all’unanimità l’avvio previsto già da questo inizio di anno scolastico. Impossibile attivarla da subito, troppe difficoltà

CorSera: educazione civica obbligatoria nelle scuole, riforma rimandata al 2020

La tanto sbandierata riforma che prevedeva il ritorno, a scuola, dell’ora di educazione civica obbligatoria è stata rimandata a settembre 2020.

Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha bocciato all’unanimità l’avvio previsto già da questo inizio di anno scolastico. Impossibile attivarla da subito, troppe difficoltà.

Il neo ministro all’Istruzione, il grillino Lorenzo Fioramonti ha deciso di rinviare tutto di un anno. Prendendo polemicamente le distanze dal suo predecessore Bussetti, scrive il Corriere della Sera:

“Sentirò associazioni di dirigenti, docenti e studenti per una seria programmazione da gennaio 2020 (con tanto di fondi aggiuntivi in Legge di Bilancio) e fare quello che il precedente ministro non aveva fatto, cioè preparare le scuole nell’ottica dell’introduzione dell’educazione civica nel settembre 2020, come previsto dalla legge”.

Il provvedimento, a causa del ritardo della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore solo il 5 settembre. Per superare l’intoppo, il ministro uscente aveva proposto di introdurre l’ora di educazione civica in via di sperimentazione. Mancava solo l’avallo del Cspi, che non è arrivato.

“In primo luogo perché la nuova materia-non materia avrebbe scombinato la programmazione scolastica (l’educazione civica non ha una collocazione oraria precisa ma prevede 33 ore obbligatorie all’anno da rimpallarsi fra vari docenti) e poi per dare alle scuole il modo di preparare al meglio gli insegnanti”.

Nelle scorse settimane, del resto, era già emersa, sui quotidiani, la mancanza degli insegnanti abilitati all’insegnamento della materia.

I sindacati approvano il rinvio, mentre la Lega e Fratelli d’Italia polemizzano con Fioramonti:

“Evidentemente qualcuno ritiene che lo studio della Costituzione, delle istituzioni o la tutela ambientale e lo sviluppo ecosostenibile o il contrasto al bullismo e cyberbullismo, possano pure aspettare”.

Ma Fioramonti rilancia:

“Intendo rimodularla sull’agenda 2030 delle Nazioni unite, non sarà un’educazione civica tradizionale ma un percorso di formazione dove l’ambiente sarà il filo rosso che collega tutte le iniziative. E spero di metterci già qualche soldo nella legge di Bilancio per partire da gennaio”

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