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Ziliani: “Dybala era Messi (come Zaniolo), Kean era Paolo Rossi: i deliri del giornalismo sportivo italiano”

La rubrica sul Fatto quotidiano: “Allegri era il Messia. Cutrone non è il nuovo Inzaghi. Donnarumma non assomiglia a Jascin. E ora chi glielo spiega al popolino?”

Ziliani: “Dybala era Messi (come Zaniolo), Kean era Paolo Rossi: i deliri del giornalismo sportivo italiano”
Lo studio di Sky Sport domenica sera

La stampa è impazzita, scrive Paolo Ziliani su Il Fatto Quotidiano, nella sua consueta rubrica del lunedì.

E cita qualche esempio a dimostrarlo.

Il 13 febbraio 2019, il vice direttore di RaiSport, Marco Marzocchi, scriveva su Twitter che non avrebbe scambiato Zaniolo per Messi.

Due anni prima, l’11 aprile 2017, Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, scriveva che non era possibile paragonare Messi e Dbala:

“Leo vale per i gol, non per il gioco; Dybala è l’opposto. Dybala gioca meglio a calcio. Messi sta tutto nella sua velocità di controllo e di tiro, Dybala nell’architettura del suo gioco”.

Sconcerti, scrive Ziliani, è lo stesso che in occasione della finale di Champions Juventus-Real Madrid, persa dalla Juve 4-1, aveva scritto:

La Juve ha i migliori d’Europa, temo che Cristiano Ronaldo a Torino farebbe o il tornante o la riserva“.

Allora Ziliani si chiede:

“Se la bussola che i media made in Italy offrono a sportivi e tifosi è questa, far sapere cioè che Zaniolo e Dybala giocano a calcio meglio di Messi, esiste un antidoto che possa mettere la gente al riparo da shock, depressioni o attacchi di panico”?

Soprattutto quando, in tempo di calciomercato estivo, tutte queste certezze cadono. Si scopre che Kean non è il nuovo Paolo Rossi. Che Cutrone non è il nuovo Inzaghi e Zaniolo non assomiglia a Di Stefano, come Donnarumma non assomiglia a Jascin. E neppure Dybala è un incrocio tra Sivori e Baggio.

Sono tutti deliri.

“Il Dybala che doveva strappare il Pallone d’Oro a Messi viene messo ai saldi e rifiutato a 70 milioni da United e Tottenham, il Cutrone che doveva ricalcare le orme di Pierino Prati se ne va per 25 milioni al Wolwerhampton, che è come dire il Sassuolo della Premier League, il Kean che doveva assicurare un quindicennio di gol a Madama viene ceduto all’Everton al prezzo di un Mandragora qualunque”.

Chi spiega alla gente che non era come diceva la stampa? Si chiede Ziliani.

Persino Allegri, fino a qualche mese fa, era definito, da tv, quotidiani e siti web, il miglior allenatore del mondo. Un genio che qualsiasi top club avrebbe voluto sulla sua panchina.

“Poi capita che Acciughina venga scaricato dal suo stesso club, sempre più insofferente al suo gioco da strapaese, senza che nessuno mostri il benché minimo interesse ad ingaggiarlo”.

Il “popolino” si chiede come sia possibile: “Allegri non era il Messia?”.

“Pochi giorni fa, nell’amichevole Roma–Atletico Bilbao, il “predestinato” Zaniolo si è tirato un pallone sul suo stesso braccio, l’arbitro Maresca ha dato rigore e gli spagnoli hanno protestato dicendo no, chieda a Zaniolo, il braccio era il suo. L’arbitro lo ha fatto ma Zaniolo, quello che Mazzocchi non scambierebbe con Messi, ha smentito: non sono stato io, il braccio l’hanno messo loro. Rigore e 2–2. Giusto così. Piccoli palloni gonfiati crescono”.

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