Lo dice un recente studio Eurispes intitolato “C’è del marcio nello sport. Ovvero come truccare le carte del gioco”

Secondo un recente studio Eurispes lo sport è un settore ad alto rischio di infiltrazioni criminali. Una “corruption risk area”.
Lo studio, di cui racconta Italia Oggi, si intitola “C’è del marcio nello sport. Ovvero come truccare le carte del gioco”. E’ curato, per l’Eurispes, da Giovanni Tartaglia Polcini. Sarà pubblicato a settembre da Minerva edizioni.
In esso si legge:
“Riciclaggio di denaro sporco, infiltrazioni della criminalità nelle tifoserie organizzate, corruzione per appalti di opere connesse ai grandi eventi sportivi, match fixing, scommesse clandestine, doping, sfruttamento degli animali: molteplici sono le forme di criminalità che si manifestano nel settore dello sport, come documentano le numerose inchieste giudiziarie che si sono susseguite negli anni”.
Lo studio analizza i principali fenomeni di corruzione applicabili al mondo dello sport e anche le comunicazioni degli organismi anticorruzione italiani, che al fenomeno sono attenti da tempo.
All’interno della commissione parlamentare antimafia, ad esempio, è stata costituita una commissione speciale sulla mafia e gli eventi sportivi.
E anche l’Autorità nazionale anticorruzione ha richiamato l’attenzione sul tema, spiegando che il calcio può diventare “una utile macchina di consenso elettorale, economico e finanziario”.