Nessun clamore o ricerca di scoop per la tragedia che ha colpito il ct della Nazionale, perché commozione e amore possono coincidere con il silenzio
La Gazzetta dello Sport sottolinea la lezione della Spagna nella tragedia di Luis Enrique che ieri ha annunciato con un comunicato la perdita della figlia di 9 anni per un osteosarcoma.
Sono stati 5 mesi di dolore e battaglie per i tecnico della Nazionale che si è prima assentato e poi dimesso per motivi familiari. La lezione arriva dal rispetto che tutti, media, autorità e tifosi, hanno dimostrato in Spagna. In tanti sapevano, ma nessuno ha detto o scritto nulla. Il suo è stato definito dai giornali un problema familiare e nessuno ha avvertito l’esigenza, né la necessità giornalistica di andare a scavare, di tirare fuori la verità. Perché la verità in questi casi non conta.
Anche ieri, dopo la notizia data dallo stesso Enrique, i giornali si sono limitati a dare la notizia e, nonostante la grande dose di amore tributato all’allenatore, non ci sono stati né eccessi, né clamore, e i funerali saranno celebrati in via strettamente personale.
Tutto questo per significare che talvolta, commozione e amore possono coincidere con il silenzio
