Altro che calciomercato. Sul Giornale i trasferimenti nel baseball, dove capita di giocare partite con maglie diverse anche in due giorni
Altro che calciomercato. Nella Mlb, lega americana di baseball, ne accadono di cose folli, molto peggio dei colpi di scena del mercato del calcio.
Li racconta Roberto Gotta su Il Giornale.
Nella Mlb si gioca tutti i giorni. Così, il 31 luglio, quando si chiudono le trattative, capita che ci siano squadre costrette a rinunciare a un giocatore già vestito per la partita, o che un giocatore passi da uno spogliatoio all’altro.
A bordo del trattorino da uno spogliatoio all’altro
Un anno fa è capitato a Jake Diekman. A metà pomeriggio fu trasferito dal Texas all’Arizona. I cancelli dello stadio erano già aperti al pubblico.
“Per recarsi al nuovo spogliatoio, dalla parte opposta dell’impianto, prese semplicemente un trattorino e percorse ridendo la pista esterna di terra battuta”.
Il trasferimento la sera della partita
Qualche anno fa stessa sorte ebbe il lanciatore Scott Feldman. Fu ceduto da Houston a Toronto, con la partita tra le due squadre in programma la stessa sera del trasferimento.
“I Blue Jays non volevano utilizzarlo subito, ma la partita andò agli inning supplementari, gli altri lanciatori finirono poco alla volta le energie e l’allenatore dovette mandare proprio Feldman sul monte di lancio: purtroppo per lui subito Carlos Correa, che era stato suo compagno di squadra fino a tre ore prima, batté il doppio della vittoria per gli Astros e tanti saluti”.
Una partita con due maglie diverse
Il primo caso del genere fu quello di Andy Pafko, ceduto nel 1951 dai Chicago Cubs ai Brooklyn Dodgers:
“per raggiungere i nuovi compagni Pafko percorse ben… 40 metri: in quei giorni infatti i Dodgers erano in trasferta proprio a Chicago e dunque Pafko non fece altro che andare nello spogliatoio ospiti invece di quello abituale. Dopo la partita gli chiesero un bilancio di quei due giorni e lui rispose «per noi è stato un doppio incontro positivo», al che un cronista ribatté «noi chi, visto che hai giocato con la maglia di entrambe?»”.
E c’è anche il caso di Wilmer Flores, dei New York Mets:
“mentre era in panchina in attesa del suo turno di battuta, fu avvertito da alcuni tifosi, che a loro volta lo avevano letto su Twitter, della cessione a Milwaukee e cominciò a piangere, proseguendo anche quando dovette entrare in campo. Ma gli andò bene, perché l’altro atleta coinvolto non superò le visite mediche”.
Il giocatore scambiato con se stesso
Grottesco, invece, il caso di John McDonald. Nel 2005 fu ceduto a Detroit da Toronto in cambio “di ‘un giocatore da stabilire in seguito'”. Giocatore che, a novembre, fu lui stesso.
“Incertezze del mestiere, ben note alle famiglie: ed è per questo che alcuni anni fa la moglie di un giocatore dei Chicago White Sox, Adam Dunn, a metà luglio preparò quattro valigie e le lasciò fuori dalla porta, pronte per l’eventuale trasferimento rapido di tutta la famiglia. Ma alla fine non servirono”.