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Qui Dimaro. Sogni, certezze ed esperimenti dopo la prima settimana di ritiro

Si è chiusa la prima 7 giorni del ritiro del Napoli a Dimaro Folgarida, fra novità, conferme e tanto entusiasmo.

Qui Dimaro. Sogni, certezze ed esperimenti dopo la prima settimana di ritiro

Veloce come uno scatto dell’attuale Ghoulam, sempre più tirato a lucido, è già andata via la prima settimana di lavoro degli azzurri qui in Trentino. Un ritiro che da domani entra nel vivo con il rientro a scaglioni dei big arrivati dalle vacanze; Hysaj, Mário Rui, Mertens, Milik e Zieliński sono già qui.

La qualità del gioco. Nonostante la rosa ridotta nei nomi importanti, in questi primi 7 giorni Carlo Ancelotti ha comunque lavorato alacremente con il suo staff per migliorare le trame di gioco e svilupparle in una maniera diversa rispetto alla scorsa stagione. “Quest’anno vogliamo migliorare la qualità della manovra sotto tutti gli aspetti”, chiaro e diretto il mister in una delle sue uscite pubbliche in questa prima settimana.

La nuova difesa. L’arrivo di uno stopper puro come Kōstas Manōlas in luogo di un regista arretrato come Raúl Albiol ha inevitabilmente costretto Ancelotti a ridisegnare il modo di difendersi e impostare l’azione. Per sua stessa ammissione nella conferenza-stampa d’apertura: “L’arrivo di Manolas ci permetterà di fare un calcio anche più offensivo e aggressivo, con una linea più alta”.
Un lavoro che si è notato già in questa prima settimana di allenamento: allenamento specifico per la linea difensiva in fase di copertura e di impostazione. Meno francesismi tecnici e il tentativo di inculcare nella mentalità dei difensori presenti maggiore sfrontatezza e prestanza fisica nell’uno contro uno con l’avversario.

Il cambio di modulo. Forse è troppo presto per dirlo, ma il 4-4-2 sembra definitivamente accantonato. In questa prima settimana, è il 4-2-3-1 il modulo adottato per imbastire le trame azzurre. Tre mezzepunte alle spalle dell’unico centravanti, un mediano e un regista davanti alla difesa, maggiore lavoro dei terzini con spinta fissa ed eventuale convergenza verso il centro in più di un’occasione. Tutto nel segno di quella qualità di gioco da migliorare secondo Ancelotti.

Certezze e speranze. José María Callejón e Karim Zedadka sono i maggiori rappresentanti delle due anime della rosa a lavoro in questa prima settimana. L’andaluso – a Dimaro in versione platinata – è sempre una certezza, stakanovista del lavoro anche in allenamento e duttile esterno provato anche basso, simbolo ed emblema di quella vecchia guardia azzurra che sfida il tempo a suon di prestazioni. L’algerino è invece il giovane che si è messo maggiormente in evidenza fra i suoi pari-età giunti in ritiro. Un regista vecchia maniera ma al tempo stesso moderno, con ottima visione di gioco e buona interdizione, sopra il quale il Napoli potrebbe sicuramente contare in futuro.

Sogni e bisogni. Dal campo al calciomercato. La radio dei sogni è ben accesa anche da queste parti e da giorni passa una sola canzone colombiana dal nome James Rodríguez. Il sudamericano è il “frutto proibito” di tutti i tifosi, pronti ad accoglierlo a braccia parte con entusiasmo qui sulle Dolomiti, entusiasmo fra l’altro sicuramente maggiore rispetto alla scorsa stagione. Aurelio De Laurentiis, giunto a Dimaro poco dopo l’inizio del ritiro, alla sua prima uscita ha confermato l’interesse per il fuoriclasse ma gettando acqua sul fuoco: “James è già nei nostri cuori, ma è del Real Madrid. Chi vivrà vedrà. Noi non abbiamo fretta perché la nostra squadra è già molto forte. I colpi si fanno in due”. Più esplicito Carlo Ancelotti nell’incontro con i tifosi a Folgarida: “La 10 a James? Non so, mi interessa che indossi la maglia azzurra”. Certo è che l’arrivo eventuale del colombiano potrebbe dare qualche chance in più ai sogni confessati, sempre nell’incontro con i fan, da Ghoulam: “Dopo tanti anni, è arrivato il momento di vincere qualcosa”.

La novità. Alla sua prima uscita pubblica fra i tifosi Aurelio De Laurentiis ha sorpreso tutti. Nel nuovissimo store ufficiale sul piazzale di Carciato ha accolto i tifosi fra selfie ed autografi, senza l’obbligo di acquisto della nuova maglia ufficiale. Dopo le polemiche dell’anno scorso, tutti i tifosi hanno potuto incontrare il presidentissimo anche con l’acquisto di un semplice cappellino o t-shirt, all’interno di un vero e proprio negozio confortevole. Scelta gradita dai tanti tifosi presenti.

Ed è passata soltanto la prima settimana. 

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