Ne parla il Sole 24 Ore. Lo sport alimenta l’autostima femminile e Visa vuole rendere visibile il calcio delle donne. Ecco perché ha creato il Team-Visa e il Visa Player of the Match

Visa è sponsor Fifa dal 2007 e lo sarà fino al 2022. Partner Uefa dal 2018 con un accordo per sette anni. Ed è il primo sponsor esclusivamente dedicato al calcio femminile. Da quest’anno, è anche sponsor della nazionale femminile americana.
Un impegno grandissimo nei confronti del calcio delle donne, che Adrian Farina, Head of Marketing Visa Europe, spiega dettagliatamente, come scrive il Sole 24 Ore:
“Diversi studi dimostrano che nell’80% dei casi le donne che arrivano in posizioni di leadership nel mondo del lavoro hanno avuto alle spalle una carriera sportiva di alto livello. Significa che esiste una correlazione tra i due aspetti e quindi lo sport è in grado di ridurre il gap della presenza femminile nelle posizioni apicali nella politica, nelle aziende e nei media”.
La mission di Visa è quella di rendere visibile il calcio femminile, per rompere il circolo vizioso che interessa questa porzione di calcio:
“C’è il luogo comune che il calcio femminile non sia interessante, quindi non ha visibilità, le giovani che si avvicinano non riconoscono role model a cui ispirarsi, le calciatrici non hanno notorietà e di conseguenza le loro carriere non sono economicamente convenienti. Il nostro ruolo è quello di rompere questo circolo vizioso per dare al calcio femminile e alle sue protagoniste la visibilità che meritano”.
È nato per questo motivo il Team-Visa: 18 calciatrici, di cui 15 europee (tra cui il portiere della nazionale italiana, Laura Giuliani), a cui viene offerto supporto economico e formativo per raggiungere i propri obiettivi, sia dentro il rettangolo di gioco che fuori.
“A convincerci è stata la consapevolezza che queste ragazze hanno alle spalle delle storie straordinarie che devono diventare fonte di ispirazione sia per le giovani che si avvicinano a questo sport sia per un pubblico più vasto. Nella maggior parte dei casi si tratta di atlete che hanno fatto una scelta di pura passione. Molte di loro hanno lavorato nei settori più svariati o hanno intrapreso carriere universitarie per garantirsi un futuro”.
Il premio Visa Player of the Match proposto al Mondiale francese è servito proprio a far conoscere una di queste storie, quella del portiere dell’Argentina, Vanina Correa. La 35enne, aveva abbandonato il calcio nel 2010 per fare la cassiera in un supermercato. Dopo sette anni il ct della nazionale, Carlos Borrello, l’ha chiamata a far parte della sua squadra. Ora la sua storia è conosciuta ovunque.
Farina si dice molto soddisfatta del bilancio di Francia 2019:
“Avevamo delle aspettative alte ma siamo andati ben oltre; nel paese ospitante parlavano di una media di 5 milioni di telespettatori per le gare della nazionale di casa e invece hanno fatto il doppio. L’impegno della Rai in Italia era inaspettato soltanto due mesi prima dell’inizio del Mondiale e ha ottenuto numeri importanti in termini di share. Tutti gli indicatori dimostrano la qualità del gioco e del fair play, performance migliori degli uomini soltanto un anno fa in Russia. Il prossimo passo sarà consolidare tutto questo. Dagli Europei, che si disputeranno in Inghilterra nel 2021, ci aspettiamo un successo ancora maggiore. Senza dimenticare le Olimpiadi di Tokyo. In Giappone il calcio gode infatti di grande notorietà”.