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Dialogo tra Montalbano ed il dottore Pasquano

Prima di andare dal medico legale per ottenere informazioni sull’autopsia di Prestisimone Carmela, Montalbano prese 12 cannoli che gli sarebbero serviti per quello scambio

Dialogo tra Montalbano ed il dottore Pasquano

Ora Montalbano addecisi che doviva passare dal dottori Pasquano, il midico ligali che aveva in mano l’autopsia della Prestisimone Carmela, per aviri in antiprima qualichi elenento valido a capiri modalità e ragiuni di quell’ammazatina che simbrava appartenere ad un micidio rituali dell’antica Gricia. Prima però passo dalla Primiata Pasticceria Vanacori per prendere 12 cannoli con ricotta di capri che gli saribbiro serviti per quel baratti straneo…

M: “C’è il dottori Pasquano?”.

Impiegato Medicina legale: “Ora vedo se è libbiro, Commissario”.

I: “Può riceverla s’accomododasse”.

M: “Buongiorno! Guardi cosa le portò il commissari suo… “:

Pasquano: “Mallitto! , lei acconosce il cori degli ommini; le do tri domande, eppoi se ne pote annari a fari… “.

E subito prese a scartocciari con cupigidia la quantiera delli cannùli, subito ammorsandone uni con un piaceri che tineva ssieme occhi, minte e mentula.

M: “Bene, alloura, la picciotta quante ferite have e se sono causate dalla stessa armi?”.

P: “Montalbano, non faccio il furbo: cheste sono due questioni, non uni… Comunque le firite all’intero corpu sono diciasette e sono state ‘nferte tutte con il midisimo ‘nstrumento: penso un tacierino da scrivanu”.

M: “Bine, allora la terza dumanda: dalla forza con cui sono state ‘nferte chi pensiamo possa essere stati l’assassino, un omo furte od anche una muchera?”:

P: “E bravo Montalvano, dalla profondità delle firite possiamo anche ligittimanente pinsare che un tale scatafascio possa esseri stato pruvocato anche da una fimmina di media forza datosi la scarsa longitudina delle medesime”:

M: “Bene, allora me le offre anche a mia una cannula o se le mangia tote?”.

P: “Cannuli è maschile, commissario: neanche chiù il siciliano sape?”.

M: “Cannuli, cannule? Non lo saccio, ora trovasi nel busillis de sapiri se l’assassio è masculo o fimmina… “:

P: “Potrebbe anche esseri un transesse?”.

M: “Chè, dutturi, da qualichi sera non stà annando più allo Circoli e si sta facenno qualichi cina alla Normanno Douglasse con il pimme Tommasseo?”.

P: “Lei è una pirsona laida e fitusa, commissariou! Non glielo have mai ditto niuna pirsona?”.

M: “Multa, ma lei me lo ripite spissa e con più custanzia”:

P: “Comunqui, datosi che a lei non faglia la ginirisità pasticcera, voglio darle un’ultima chicca: l’assassinu di qualsiasi sessa fosse era mancinu”.

M: “Grazia ricevuta, dutturi, Ma comme facesi a stabiulirlo con cirtizza?”.

P: “E’ questioni di fisica che lei come tutti gli italiana al liceo non havi studiato, Commissariu, E non sarò io a perdiri il mio preziosu tempu a spiegarla”.

M: “Infatti io le urate di Fisica al Liceo le saltavo, preferivi farisi educazioni fisica”.

P: “Montalbano lei è una brutta pirsona!”:

M: “Ma anche lei non faglia nella midisima definitiona”.

P: “Comunqui ha qualche pista per l’eventuali assassino o la su famusa capacità ‘nvestigativa sta andando a farisi futtere?”.

M: “Sono ancora in altu mari, come il suo colisteroli, dutturi”-

P: (abbrancando con perfidia un altro generico cannolo): “Fetusissimo è!”.

M: “Comunqui nella nibbia dello zucchero a vilo dei cannula principio a vidiri uno squarcio di soli: sarà crima pasticcera?”:

P: “Lei è anche ingnuranti in pasticceria cromatica: la crima pasticcera non è gialli commo il soli”.

M: “Ma siamo a lugli e la maglia rosa se piglia tra majo e giugni”:

P: (sempre più giarno in visu): “Lei è uno stringiacugliuna di dimensioni epichi”.

M (ora temeva che Pasquano splodesse come il vulcano di Strumbula; nota del ridatturi): “Va bine, comunque una pulci nella recchia me la mise con il suo fisicu parlari”.

P: “Ocheio, allora ora io posso andari al Circolu a rilassarmi picca, prima che arrivino altri squarciatura de cabasisa commo a lia. La saluto Muntalbanu”.

M: La saluto anch’io dutturi. Bina furtuna per la sua partitella di carti”.

Pasquano ncominciò a gonfiarsi come un rospo rosula – avrà primma delli cannula mangiato anche dulcia cun la crima pasticcera; nota mintali di Muntalbano – , eppoi si fece ancora chiù ‘ngiarmato fino a diventare come nu pisce palla. Ma se esplose in qualche rosario virbali di santioni, in qualche escrescenzia, oppuri in effluvia, Montalbano non lo venni a sapiri. Iddo era già sulla Fiatta Punti a curriri in commissariato per aggiornare la su squatra sulle proximae mosse da fare per giungere ad acchiapari quel disumani ‘ssassino.

 

 

 

 

 

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