Su Repubblica il commento al triste ritorno in bianconero di Gigi che ha accettato la panchina e di perdere il numero 1

Maurizio Crosetti commenta il triste ritorno di Gigi Buffon alla Juve. Un ritorno sicuramente sottotono, una presentazione fatta mentre si inaugura un negozio e non con una conferenza stampa.
Romanticismo, debolezza o semplice vanità? Quale di queste cose ha spinto il ritorno del portierone in bianconero rinunciando ad essere titolare e ad indossare il numero 1?
Cosa sei diventato, grandioso Gigi? Un modello? Un testimonial? Il tempo è una bestia brutta e inevitabile, disegna rughe nell’anima, mica in faccia. Sbianca i destini, non i capelli. Qui abbiamo una leggenda dello sport, forse il più grande portiere di tutti i tempi. Svernerà in panchina.
Eppure Buffon è apparso felice ieri alla presentazione affermando che era uno dei giorni più belli della sua vita e che è tornato per dare e non prendere.
Crosetti però sottolinea che l’ultimo giro di campo di un anno fa, che segnò il suo addio alla Juve dove restare unico. Commozione e lacrime non si replicano
Tornare, non partire, è un po’ morire.