Accendiamo il buon senso, Sarri alla Juve è la conclusione di un percorso professionale, è allenare Cristiano Ronaldo, è un ingaggio ancor più da sogno.
Psicosi “Sarri alla Juve” in città
Dopo le prime conferme di una possibile intesa tra il tecnico toscano e la “vecchia signora”, una rivolta popolare a base di bandiere rosse e romanticismo calcistico ha baldanzosamente occupato ogni angolo di social.
“Come può il comandante allenare la Juve”, “La rivoluzione è finita se lui va a Torino”, panico sparso ed insensate lamentele, accompagnano insomma quella che per ora è una voce, al massimo qualcosa di più, ma di certo, al momento, niente di concreto.
Sarri alla Juve è la fine del sogno, è la vittoria del capitale, il gianduiotto sulla pizza e via discorrendo.
Sarri alla Juve ferisce in napoletani, più di quanto dovrebbero già essere per tutto ciò che in genere si vede in città.
Sarri alla Juve secondo molti è una questione di principio.
Sarri alla Juve è il tradimento dei tradimenti.
Vabbè, chiudiamo facebook, whatsapp, twitter e tutto il resto, e per un secondo accendiamo il buon senso, che anche se difficile da scovare, è sicuramente presente nella maggior parte di noi. Il buon senso e quel briciolo di ragione che ogni tanto, anch’esso, non guasta mai.
Sarri alla Juve è la conclusione di un percorso professionale, è un tecnico che dopo una buona esperienza in Inghilterra e la vittoria dell’Europa League arriva in pompa magna alla Juve, promettendo per una volta un’idea di gioco che si possa chiamare tale.
È allenare Cristiano Ronaldo e qualcun altro. È un ingaggio ancor più da sogno. È affermazione professionale. Niente a che vedere con quell’ “epica” cucita addosso al “brucaliffo in tuta della panchina” da una città alla ricerca costante di capipopolo, lazzari sognatori e pulcinelli anti sistema. Il tradimento, la rivoluzione, i sentimenti.
Ragazzi belli, ma vogliamo aprire gli occhi? Sarri alla Juve, semmai dovesse essere, è calcio, è sport. È un uomo che completa alla grande la sua parabola professionale. Nient’altro. Tutto resta ciò che è, e quel che è stato, per l’appunto, è stato. Al diavolo l’epica, la teatralità perenne e gli esasperati sentimentalismi. Per una volta, una sola, facciamoci notare per ciò che da noi non ci si aspetta. Sarri alla Juve? Auguri Mister. E poi magari, lo batti al San Paolo e siamo tutti contenti.
P.s Chi scrive, stima profondamente Maurizio Sarri e quella che è la sua idea di calcio, e nemmeno alla Playstation riesce a sedersi sulla panchina bianconera, quindi, fate voi.