I risultati del dibattimento davanti all’Antitrust del caso Sky/Mediaset. Per la prossima stagione la ripartizione dei diritti tv avverrà sulle piattaforme tradizionali

Abbonamenti in calo e dunque anche calo di ascolti per la Serie A. E’ la prima evidenza che risulta dal dibattimento davanti all’Antitrust del caso Sky/Mediaset che ha portato l’Agcm a limitare la pay-tv di Comcast per le esclusive sul web.
Lo racconta Calcio Finanza.
Secondo le rilevazioni della Lega Serie A, intervenuta nel dibattimento come soggetto operante sul mercato televisivo,
“il numero di abbonati di Sky e di Mediaset con pacchetti Serie A erano all’incirca 4 milioni, attualmente il numero di abbonati calcio è inferiore, con una perdita di abbonati [400.000-700.000] telespettatori”.
“una riduzione sensibile dei telespettatori della Serie A”.
Non è l’unico tema emerso dal dibattimento. Legato al calo degli abbonamenti c’è anche il problema legato all’infrastruttura Internet. Tutti i soggetti coinvolti hanno concordato nel ritenere che, indipendentemente dagli investimenti effettuati dai singoli operatori, la distribuzione tramite Internet crea difficoltà evidenti e non permette di raggiungere gli stessi livelli registrati all’estero.
La qualità offerta dalle piattaforme Internet non è paragonabile a quella delle piattaforme tradizionali. Secondo Tim, la distribuzione Internet non permette il vero live-streaming, ma un near-live streaming, con ritardi che vanno dai 30 secondi a 1 minuto.
Non solo: il livello di qualità video delle piattaforme tradizionali difficilmente è raggiungibile con la distribuzione Internet.
Sul punto si è trovata d’accordo anche Vodafone, che parla di
“un problema di limitazione tecnologica, specialmente per talune tipologie di contenuti”
e spiega che nemmeno con ingenti investimenti si può superare il problema, al momento. In particolare, lo streaming di eventi live ad alto seguito è fortemente limitato per l’elevato numero di chiamate ad un server.