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In attesa di Londra, il Napoli gira a vuoto

Una settimana d’impazienza per dirla alla La Capria. Non vince nessuno a San Siro per il ritorno della Wandissima: Inter-Udinese 0-0

In attesa di Londra, il Napoli gira a vuoto
Salvatore Laporta / KontroLab

FALLI DA DIETRO – 31A GIORNATA

Basta solo un punto.

“Ti senti fortunato fratello?”

Direbbe l’Ispettore Callaghan se incrociasse un ergastolano.

Il Sistema esegue con scrupolo. Gli Invincibili andranno a giocarsi la Champions senza inutili e importune seccature.

Sono anche i più forti ovviamente. Con una panchina d’oro che da sola finirebbe fra le prime quattro.

Il Milan più bello dell’anno resiste contro il Sistema Fabbri fin quando può.

Poi entra in ballo Moise il baldo. E non ce n’è più per nessuno.

Mettiamoci un punto.

Moise va a ingrossare la fila di quei giovani che rappresentano la speranza  per un mondo di gran lunga migliore di quello che noi abbiamo costruito.

Con lui Rami, Greta, Simone. Il futuro che non si rassegna.

Il futuro e il passato.

Daniele De Rossi è vecchio come il Colosseo.

Ma averlo o non averlo fa tutta la differenza del mondo.

È lui il condottiero che sbanca Marassi, salva Er Fettina e guida i Sangue-oro nella corsa ai milioni d’Europa.

Il Napoli gira a vuoto

Una settimana d’impazienza.

L’obbiettivo Londra fa venire in mente il prezioso romanzo d’esordio di Dudu La Capria.

Quel “girare a vuoto” in quell’interminabile giorno d’impazienza del ragazzo inquieto in attesa dell’incontro con Mira, la prima esperienza sessuale.

Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta.

Gira a vuoto la squadra dell’Agnolotto, nell’attesa della sentenza di Londra.

Che darà un nome a tutta la stagione.

Girano a vuoto soprattutto i pilastri.

Allanaladin, mai visto così a terra.   

l’Imperatore nero che perde tutti i duelli contro il talentuoso Kouamé.

Intuire, a quanto pare, di una settimana d’impazienza anche per i Gunners, è una notizia che conforta appena un po’.

Vanno a Liverpool con gli azzurri nella testa, e ritornano a casa con un goal e una sconfitta sul groppone.

A questo punto, che venga presto giovedì.

Poi faremo il punto. Poi si vedrà.

Se la squadra avrà imboccato la strada della età matura, o sarà destinata a una esistenza di eterna adolescenza.

Il campionato, punto per punto.

Non vince nessuno a San Siro per il ritorno della Wandissima.

Niente fischi niente applausi.

Ma forse una pernacchia lui la meriterebbe. Quando a tu per tu con Gollini, si mangia letteralmente un goal.

Punto e a capo.

Per trovare il bel gioco bisogna avventurarsi più in basso in classifica.

Sorridono i sardi.

Contro i Salesiani. salutano la zona “calda” e si portano in posizione di assoluto privilegio per godersi il rush finale tra le altre concorrenti.

Salvezza praticamente certa a inizio aprile.

Sorride Leonardo Pavoletti. Per lui il goal è solo una questione di testa.

Dall’agosto 2015, 19 centri. Tutti di testa. E nella specialità è il numero uno in Europa.

Al Dacia una partita di cui il calcio italiano può andare orgoglioso.

In campo coraggio e determinazione. Ma soprattutto una qualità, insolita per la lotta salvezza.

Di punto in bianco l’arrivo di Igor Tudor ha cambiato la squadra.

La caratura dei singoli c’era già, ma il tecnico slavo è stato bravo a valorizzare le caratteristiche di ognuno.

Due livelli al di sopra di tutti, uno stellare Rodrigo De Paul.

Straordinario, incontenibile, a tutto campo. Prodezza da fuori, rete su rigore, accelerazioni in serie e tiri pericolosi.

Campione di tutto punto.

Ma l’impresa è di Daniel Ciofani.

Entra dopo un’ora in punto.

E sbanca il Franchi con un colpo da biliardo: pallone in buca d’angolo e niente da fare per Lafont.

I ciociari sono ora a meno cinque dalla quart’ultima.

Da Alatri a Sora. Da Veroli a Terracina, tutti ci credono.

Punto di rottura fra stilnovisti e John Malkovic-Pioli. L’Aeroplanino pare sia già in volo per Firenze.

Punto nell’orgoglio per le critiche recenti, Ciruzzo il Torrese segna e fa assist contro i ceramisti. Ma non basta ad assolvere lui e la squadra per le troppe occasioni sprecate.

Un punto, poi saranno campioni.

A Napoli quattro giorni d’impazienza.

A questo punto si rischia l’ossessione, per l’appunto.

Presto a Londra. Poi faremo i conti.

Punto e basta.

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