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La serata nera di Fabian Ruiz

Travolto a centrocampo, non ha mai avuto l’ossigeno per respirare né lo spazio per illuminare. L’immagine dello spaesamento del Napoli

La serata nera di Fabian Ruiz

Povero Fabian Ruiz. Non lo avevamo mai visto così in difficoltà. Nemmeno a Liverpool dove pure non brillò. Ma due falcate con il pallone riuscì a farle. Ieri gli è successo molto raramente. Non ha mai avutoli tempo di ragionare. Non è riuscito a trovare ossigeno a centrocampo. Quelli dell’Arsenal gli stavano addosso. Torreira lo ha soffocato. E lui ha  sofferto da subito. Doveva essere l’uomo in grado di far ripartire il Napoli una volta superata l’uscita da dietro. Così ha spiegato Ancelotti nel post-partita. Nel primo tempo, gli è riuscito una sola volta. Con il bel passaggio in profondità per Zielinski il cui cross è stato respinto in calcio d’angolo.

Fabian Ruiz non è un centrale di centrocampo

È un adattato. Lui è una mezz’ala. Un purosangue. Ma da qualche mese sta giocando là, nel mezzo. Gioco-forza: non c’è più Hamsik. E lo spagnolo si è adattato benissimo. Ovviamente ieri sera era una partita diversa, un esame decisamente più arduo da superare. E infatti Fabian, come il resto del Napoli, è stato travolto e clamorosamente bocciato. Sono le partite che ti fanno crescere. Sono i ruzzoloni da cui impari tanto.

Sulla sua partita pesa ovviamente il pallone perduto nel primo tempo, che si è ingenuamente fatto soffiare da Torreira che poi è andato in porta. Ma non è stato l’unico. Non che i compagni l’abbiano aiutato. Erano tutti disorientati. Tutti smarriti, incapaci – almeno nel primo tempo – di offrire una trama di gioco degna di questo nome.

Ancelotti ha giustamente respinto ogni alibi sulla coperta corta a centrocampo. Così come è possibile – e ce lo auguriamo – che a Napoli sarà un’altra partita. Anche di Fabian. Dove magari lui potrà recitare il ruolo che ieri sera è stato di Ramsey che ha offerto una prestazione superlativa e avrebbe potuto segnare tre gol.

Al ritorno servirà Fabian Ruiz in versione Napoli-Liverpool. La sera in cui Ancelotti lo preferì a Zielinski e in cui sorprese per la personalità e la tecnica. Sei mesi dopo, avrà la possibilità di ripetersi. Con alle spalle l’esperienza di Anfield – dove andò in difficoltà pur giocando da mezz’ala – e dell’Emirates.

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