Ancora un pareggio. Tanto impegno, tante trame, tante occasioni ma alla fine, la palla non entra. Speriamo andrà meglio a Parma
Prologo
Azzurri di scena al San Paolo, tra posti vuoti (a migliaia) e sondaggi, interviste, ricerche di mercato e televoti circa le probabili cause. Torna tra i pali Ospina, difese con Malcuit, Koulibaly, Maksimovic ed il sempre più redivivo Hysaj, Allan, Ruiz e Zielinski a centrocampo, in attacco Callejon, Milik e Insigne, neo capitano alla prima in casa con tanto di fascia al braccio. Mazzarri evoca astuti catenacci, e di fatto non si smentisce, la descrizione dello schema proposto, se fossimo in tema di facili ironie potrebbe concretizzarsi con un esplicativo “11” o al massimo, essendo generosi “1-10”.
Atto primo
I primi minuti lasciano presagire quello che sarà il tema fondante della messa in scena, e cioè un dominio quasi totale del Napoli sul ben disposto davanti a Sirigu, Torino. Già verso il decimo minuto Callejon prende le misure alla porta granata, poi Milik per un soffio qualche minuto più tardi non arriva sul pallone del possibile vantaggio, al ventunesimo Insigne impegna seriamente il portiere avversario, poi Ruiz, poi ancora Insigne, poi ancora Milik, e cosi fino alla fine della prima parte tutto sommato. Ritornello quasi stancante e squadre che recitano alla perfezioni le parte assegnate dai rispettivi mister.
Atto secondo
Nella ripresa cambia poco, ci prova subito Ruiz con Sirigu che devia sopra la traversa, poi è la volta di Milik al diciassettesimo minuto, ancora Sirigu che respinge ( e pensare che al fantacalcio gli ho preferito Consigli che ne ha presi tre, ma questa è un’altra storia). Doppia conclusione sempre di Milik al ventitreesimo, ma ancora il portiere granata nega la gioia del gol al polacco. Al ventinovesimo l’occasione più eclatante, quando Insigne sorprende Sirigu (stavolta teoricamente battuto) con un tiro a giro dopo una bell’azione dell’attacco azzurro, ma la palla va ad appoggiarsi toma toma sul palo destro, niente da fare. Al quarantaduesimo perfino Koulibaly abbandona le tranquille terre della difesa azzurra per cercare fortuna in attacco, ma l’esperienza si dimostra poco felice quando non vede la porta colpendo a rete. Al quarantatreesimo uno spaesato Belotti, quasi incerto nel varcare la linea del centrocampo azzurro si presenta in area di rigore, al cospetto di un assonnato Ospina, ma la difesa, alla fine, sventa. In pratica, non succede più nulla, se escludiamo la cantonata di Fabbri che inizialmente manda fuori Allan per fallo mai commesso, salvo poi ricredersi dopo l’opportuno “silent check” (ah la tecnologia). Triplice fischio e tutti a casa.
Epilogo
Azzurri ancora in versione “x” in campionato. Tanto impegno, tante trame, tante occasioni ma alla fine, la palla non entra. Sarà la fatica di coppa, sarà la scarsa lucidità in qualche occasione, sarà che le motivazioni scarseggiano, sarà lo stadio semivuoto, sarà che non esistono più le mezze stagioni ma sta di fatto che qui, i tre punti, non si vedono da un po’. Prossimo appuntamento a Parma, rinomata località emiliana piena zeppa di emigranti, del pallone e non, con in mezzo la gara di ritorno con lo Zurigo per la qualificazione agli ottavi di Europa League. Magari lì, in Europa le cose andranno meglio, sarà il clima.. chissà.