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Sabato si torna a Milano: si parli di calcio, calcio e basta

I laziali dovranno sorbirsi il cazziatone dai “fratelli” interisti. I gemellaggi sono gemellaggi oh. Ancelotti e un gruppo che cerca sempre la vittoria

Sabato si torna a Milano: si parli di calcio, calcio e basta

Prologo

Torna la “Serie A”, torna il Napoli , resta in tribuna Koulibaly, come se niente fosse successo, come se a niente sia valsa la cronaca, la riflessione, e le prese di posizione presunte o tali dei giorni scorsi. Koulibaly ancora squalificato e facciamo come se niente sia successo. Ma sì.

Tra acciacchi, squalifiche e cose varie, Ancelotti fa del suo meglio per mettere in scena la migliore versione possibile del Napoli, impegnato, sulle sue tavole, contro un avversario di tutto rispetto.

Meret tra i pali, Maksimovic al posto del “bastonato” Kalidou, Malcuit e Mario Rui esterni di difesa, Diawara tra Ruiz e Zielinski e Milik con Mertens e Callejon. L’Inter ha pareggiato in casa con il Sassuolo, ma poco importa, è Spalletti a parlare di Napoli da andare a prendere, prima appunto di pareggiare con il Sassuolo, in casa. Bene , bravo, bis.

Atto primo

I primi minuti di gara, danno già l’immagine di quella che sarà la trama della gara. Napoli proiettato alla vittoria, Lazio altrettanto proiettata ma forse meno decisa.

Al quinto minuto Meret risponde da grande portiere al tentativo di testa di Milinkovic Savic. Al dodicesimo minuto Milik al volo, su cross di Rui, attenta alla vita della traversa alle spalle di Strakosha. Salva per un pelo. Ancora Milik di testa qualche minuto dopo prende portiere e palo.

Savic ci riprova al venticinquesimo ma Meret controlla. Al trentaquattresimo, bella azione degli azzurri, Mertens serve Callejon a destra che insacca con un tiro teso e preciso. Torna al gol Josè, finalmente. 1-0. Tre minuti più tardi, Acerbi tocca Callejon al limite dell’area. Calcio di punizione, Milik si presenta, uno sguardo alla porta laziale, forse, un tocco, netto, preciso, deliziosa traiettoria e 2.0. Il primo tempo finisce li, e vorrei vedere. Tutti a riposo e pubblico che applaude.

Atto secondo

Nella ripresa gli uomini di Inzaghi partono abbastanza decisi, prima Correa, poi Immobile, poi ancora Correa, ma il risultato non cambia. Nel frattempo gli azzurri, a colpi di qualità e controllo del campo si affacciano di tanto in tanto in area di rigore avversario, ma senza creare troppi pericoli. Al ventesimo minuto, Correa serve Immobile che in area batte Meret. 2-1 e gara riaperta.

Luis Alberto, poi Correa, cercano invano la rete del 2-2. Nel frattempo preso da troppo ardire, Acerbi prende anche il secondo giallo, cartellino rosso, e test rubinetti anticipato di qualche decina di minuti. Verdi sostituisce Diawara, ed il Napoli prova l’assalto finale per mettere al sicuro il risultato (l’Inter ha pareggiato, ricordiamocene, facciamolo per Spalletti). Ounas per Mario Rui qualche minuto più tardi. Ci prova ancora Milik, poi Callejon che più tardi lascia il posto ad Hysaj, lasciando il palco del San Paolo tra gli applausi. Accennato raid conclusivo laziale, giusto qualche timido assolo. L’ arbitro fischia, 2-1 e va bene cosi.

Epilogo

Laziali già con la testa al cazziatone che dovranno sorbirsi dai “fratelli” interisti. I gemellaggi sono gemellaggi oh.

Ancelotti ancora una volta, traccia con tratto bello evidente, il profilo sempre più certo di un gruppo che a colpi di solida organizzazione e qualità, cerca la vittoria sempre e comunque.

Alle spalle Milano, alle spalle rossi e cori, alle spalle tutti quanti. Si guarda al prossimo impegno. Ancora Milano, ancora San Siro, maglie stavolta rossonere. Altra storia, altra tradizione, altro profilo. Che si parli di calcio, sempre e comunque. Calcio e basta.

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