Il commento su Repubblica: «Prima di arrivarci, mi piacerebbe che i giocatori invitino i propri tifosi a smettere di insultare l’avversario».
Il commento su Repubblica
Gianni Mura si confessa sulle pagine di Repubblica, e sembra fare fatica ad ammettere di essere d’accordo con Salvini: «La settimana scorsa ho dovuto dire che ero d’accordo con José Mourinho: reazione ironica ai fischi di Torino. Non me lo sarei mai immaginato, era la prima volta e, spero, l’ultima, ma quanno ce vo’ ce vo’. Tempi sempre più duri: oggi devo dire che sono d’accordo con Matteo Salvini. Quindi, 6 anche a lui. Un 6, intendiamoci, che si riferisce esclusivamente alle sue dichiarazioni sull’espulsione di Higuain. “Da tifoso del Milan mi sono vergognato”. Giusto. Mi sono vergognato anch’io, che ho smesso di tifare Milan nel novembre 1964».
Mura scrive anche della pena inflitta all’attaccante argentino: «“Due giornate di squalifica sono poche”, ha aggiunto Salvini. Giusto, sono poche. Ma troppe per il Milan, che ha presentato ricorso e magari glielo accolgono e la sanzione sarà dimezzata. Così fosse, è già partito un 2. Esistono anche tifosi del Milan, o di altre squadre, o anche non tifosi che si vergognano di Salvini, ma questo è un altro discorso».
Ancelotti
Dopo il Pipita, Mura si concentra su Ancelotti. Il terreno di gioco è più o meno lo stesso, si parla di insulti e di partite da sospendere. Leggiamo: «Intervistato lunedì a Coverciano, il tecnico del Napoli ha scavalcato tutti a sinistra, perché il buonismo è di sinistra, gli altri lo usano come bercio, dileggio. Già schierato a favore di Mourinho per i cori di Torino, Ancelotti è andato oltre: in casi del genere (insulti pesanti a un tecnico o a un giocatore) si interrompe la partita, come per i cori razzisti, se si vuole recuperare un clima di civiltà negli stadi. Bello e impossibile (Nannini 7). Prima di arrivarci, mi piacerebbe vedere il tecnico e/o i giocatori di una squadra che chiedono ai loro tifosi, a gesti e parole, di piantarla con i cori offensivi contro il tecnico e/o un giocatore dell’altra squadra. Mi piacerebbe vedere i giocatori che a fine partita ringraziano il pubblico, se è il caso, stando a centrocampo e girandosi verso i quattro lati, non solo ammucchiandosi sotto la curva».
Il Coni
Un commento veloce anche sulla faida tra il Governo e Malagò in merito al futuro del Coni: «Il sottosegretario Giorgetti è furbo, anche intelligente secondo due miei colleghi, e parla come un democristiano, mai sguaiato. Il Coni avrà le sue colpe, ma pensare a Sport e Salute modellato sul cda della Rai mette un po’ di tristezza. Poi, quale che sia l’impianto, dipende dalle persone. Dopo Luigi Manconi, a presidente della commissione del Senato per i Diritti umani è stata messa Stefania Pucciarelli. Come passare da Gandhi a Pol Pot. Pasionaria delle ruspe, solidale sui social con chi chiede un forno per migranti e rom, non sembra avere vocazione per l’incarico. Provocazione, semmai. E se Salvini si vergogna d’essere milanista, io stavolta mi vergogno d’essere italiano.