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Il dietrofront di De Laurentiis: «Non costruirò il nuovo stadio»

Le parole di De Laurentiis: «Forse comprerò una squadra inglese, non ho firmato la convenzione perché non mi hanno restituito i soldi»

Il dietrofront di De Laurentiis: «Non costruirò il nuovo stadio»

L’intervento all’Unione Industriali

A seguito di un evento all’Unione Industriali di Napoli, Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni sul club partenopeo. Le parti più interessanti del suo intervento riguardano lo stadio: «Non intendo costruire uno stadio nuovo da altre parti. Il San Paolo fa parte di un passato che non voglio dimenticare, è stato il teatro di Maradona, l’unico momento importante della storia del Napoli. Per come sono io, impiegherei due secondi ad acquistare un terreno per il nuovo stadio. Ma ci sono tante considerazioni da fare. In questi anni tutte le possibilità opportunità che si sarebbero potute sviluppare, sono fallite. I centri commerciali non vanno più (perché ora c’è Amazon) al pari dei cinema. Non saprei come alimentare uno stadio sette giorni su sette. Potremmo fare il karaoke».

Il presidente azzurro ha annunciato l’acquisto di una nuova squadra, sarebbe la terza dopo il Bari: «Sto lavorando per comprare un’altra squadra, probabilmente in Inghilterra, è un progetto in progress. Al Napoli abbiamo costruito un modello virtuoso, siamo il 19esimo club al mondo, non abbiamo debiti con le banche. La mancata vittoria di un grande trofeo? Forse non riusciremo a battere la Juventus, chi lo sa, ma con quel fatturato, dieci scudetti li avrei vinti anch’io. Noi ci siamo andati molto vicini».

Le condizioni del San Paolo

Di nuovo sul San Paolo: «La gestione di un impianto del genere è un grosso problema. Il Comune non è mai andato oltre il galleggiamento, dal 1990 non ha fatto niente per lo stadio. Ora la Regione è molto attiva, volevano buttare 5 milioni solo per la pista d’atletica ma era una decisione sbagliata. Allora io ho pregato il Governatore di spendere 15 milioni per cambiare i seggiolini. Vorrei che mi facessero il brutto scherzo di cambiarli mentre stiamo giocando.

«Quando scopro – aggiunge De Laurentiis – che il Psg paga un milione l’anno per affittare il Parco dei Principi, mi rendo conto che siamo indietro. Con 47mila posti, loro fatturano 100 milioni l’anno. Il Napoli non va oltre i 17-18 milioni perché dentro il San Paolo non possiamo fare niente, non si possono fare attività. Io, per esempio, avevo pensato a dei salottini a bordo campo, e non vado allo stadio perché dal settore che occupo si vede malissimo. Il Comune non ha fatto molto per il San Paolo. Dal 1990, quando furono fatti dei lavori rubando parecchi miliardi, nessuno si assunse le responsabilità e ci siamo ritrovati con uno stadio che ha una sovrastruttura non solo brutta ma anche traballante. Ci piove dentro. Ci sono un milione di viti mai registrate e controllate. Perché il comune mi chiede 1.8 milioni di affitto annui. La convenzione? Non l’ho firmata perché non mi sono stati restituiti i soldi che avevo anticipato, la diatriba è diventata urticante».

Sul mercato di gennaio: «Interverremo, ma non vi dico chi prenderò».

 

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