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Il Genoa di Juric è più forte di quello che si crede

La rosa è di buona qualità, il tecnico croato è incappato in un calendario difficile dopo lo strano esonero di Ballardini. Per il Napoli non sarà facile.

Il Genoa di Juric è più forte di quello che si crede

Il problema del cambio in panchina

Ci sarà contestazione, domani, allo stadio Ferraris di Genova. Il Napoli di Ancelotti giocherà in un ambiente difficile, i tifosi del Grifone ce l’hanno con Preziosi, con la sua scelta di esonerare Ballardini e richiamare Juric in panchina. Effettivamente, l’esonero del tecnico ravennate si spiega solo con motivazioni extracampo: 12 punti in 7 partite, la scoperta di Piatek, solo un tonfo interno con il Parma e tutta una serie di buone prestazioni. Una forza percepita superiore a tante altre squadre del campionato, e il paradosso è che la stessa sensazione si avverte anche con Juric. Quattro partite giocate e due punti, più la sconfitta all’ultimo minuto di recupero a San Siro. Uno di questi due punti fatti è arrivato addirittura allo Juventus Stadium.

Poi è arrivato lo 0-5 di Milano, l’unica prestazione davvero negativa del Genoa. Sarebbe una partita da derubricare come incidente di percorso in un calendario difficile, che ha messo di fronte a Juric la Juventus, l’Inter, il Milan e ora il Napoli. Solo che però c’è stato questo esonero complicato da spiegare, un pretesto (valido) per attaccare una proprietà da tempo lontana dal gradimento dei tifosi.

Il resto rientra nella normalità di una squadra di centro-classifica. La qualità della rosa del Genoa è assolutamente proporzionata alle possibilità economiche del club, ci sono buoni giocatori in ogni reparto. Si pensi a Criscito in difesa, a Sandro a centrocampo, ovviamente a Piatek in attacco. Sono le tre stelle, Sandro non sarà a disposizione domani ma anche il supporting cast è di buon livello: uno tra Veloso e Mazzitelli sostituirà il brasiliano in cabina di regia, poi ci saranno Bessa, Romulo oppure Hilljemark a centrocampo; in difesa, Juric si è orientato sul trio Biraschi-Romero-Criscito, ma ci sono anche Zukanovic, Lisandro Lopez, Spolli. In avanti, Kouamé e Pandev si sono alternati accanto a Piatek, ma ci sono anche Favilli e Medeiros.

Come gioca il Genoa

Juric ha tante soluzioni, al netto degli infortunati. La sua squadra pratica un calcio fisico, aggressivo, di ispirazione “gasperiniana”. Anche il modulo di rifgerimento è quello del tecnico dell’Atalanta, anzi la difesa a tre (più precisamente il 3-5-2 puro) è stato uno dei motivi “ufficialI” della separazione con Ballardini. L’ex allenatore ravennate aveva pensato e messo in campo un Genoa più ambizioso, contro il Parma aveva scelto Medeiros a supporto di due attaccanti puri.

Ora la musica è cambiata, il 3-5-2 è tornato ad essere lo schieramento di riferimento, con due esterni a tutto campo (Pedro Pereira e Lazovic) ai lati di tre centrocampisti puri, un regista centrale e due cursori. Uno dei due interni è solitamente Romulo, anche lui “nato” terzino d’attacco o comunque laterale; il brasiliano è stato riconvertito in una posizione più centrale, di supporto alla manovra su corridoi esterni o interni. In avanti, due attaccanti che si compensano: Piatek cerca spazi da attaccare subito a ridosso dell’area o nei sedici metri, Kouamé agisce da seconda punta di movimento, associandosi ai due esterni oppure al centravanti polacco. Sotto, la heatmap della coppia d’attacco genoana in occasione di Genoa-Juventus.

Genoa

La definizione di attacante mobile

Cosa deve fare il Napoli

Come ha spiegato oggi lo stesso Juric in conferenza, il nuovo Napoli è una squadra più imprevedibile rispetto al passato. Quindi, per un Genoa dal gioco classico, il match contro gli uomini di Ancelotti sarà più difficile da gestire rispetto al passato. Nelle partite degli ultimi anni, i rossoblu hanno spesso depotenziato il possesso palla sincopato del Napoli, impostando una sorta di duello continuo a tutto campo, uno contro uno, uomo su uomo. Ora, Hamsik e compagni attaccano in maniera diversa, cercano di muovere il pallone in modo più diretto e verticale. Una differenza che potrebbe cambiare anche l’andamento della partita, il modo di prepararla da parte di Juric. Contro un avversario che gioca più rapidamente, e che ha più qualità, una marcatura stretta potrebbe essere poco efficace.

A sua volta, il Napoli si ritroverà a giocare contro una delle squadre che potrebbero compensare il gap tecnico attraverso un sistema molto attendistae, e l’atletismo del calciatori. È già successo, succederà ancora: a differenza dell’Empoli o del Sassuolo, il Genoa si presenterà con un atteggiamento simile a quello proposto dalla Stella Rossa o dall’Udinese. Si tratta di partite vicine nello sviluppo ma dall’esito diverso, (non) sbloccate attraverso degli episodi chiave. Per capirci: il palo di Insigne a Belgrado sta al tiro da fuori di Fabian Ruiz alla Dacia Arena. Domani il Napoli giocherà una partita molto importante in un contesto tattico bloccato, in cui saranno fondamentali le intuizioni dei migliori giocatori. Tra l’altro, in un ambiente bello caldo per tanti motivi. E a poche ore dalla partita contro il Psg. Ancelotti ha parlato proprio di questo, in conferenza stampa. Non a caso, viene da dire.

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