ilNapolista

Lo spettacolo del Napoli a Parigi

Che gran peccato. L’ennesima lezione tattica di Carlo Ancelotti a tutti quelli che… bla bla bla… si infrange sul sinistro a giro di Di Maria.

Lo spettacolo del Napoli a Parigi
Zielinski (SSC Napoli)

Prologo

Napoli a Parigi con l’obiettivo di confermare quanto di buono fatto vedere finora in Champions, soprattutto nell’ultima gara contro il Liverpool. Ancelotti schiera la stessa difesa vista al San Paolo contro i Reds. Maksimovic laterale destro di difesa. In attacco largo alla banda bassotti, Insigne, Mertens, Callejon. Dall’altra parte, Neymar, Mbappè, Cavani, Di Maria, Rabiot, Verratti ed un altro gruppetto di ragazzi in pantaloncino e maglietta. A leggerli, quei tre davanti, vengono i brividi. A guardarli entrare in campo, disporsi sul rettangolo di gioco, ancora di più.

Atto primo

Pronti via, i tre “mostri” parigini assediano la metà campo azzurra, a turno i tre funamboli d’attacco seminano il panico nell’area di rigore partenopea. Gli azzurri provano a prendere le misure all’undici guidato da Tuchel. La sparata francese in realtà dura però poco. Il tempo di dare forma e tempi al centrocampo ed ecco gli azzurri prendere le misure alla corazzata d’oltralpe.

Hamsik e Fabian Ruiz dettano i tempi, Allan come al solito assatanato pensa a tutto il resto. In attacco, i tre piccoletti seminano praticamente il panico. Morale della favola, al ventinovesimo minuto, Insigne messo davani alla porta dalla solita deliziosa intuizione di Callejon, supera con un pallonetto meraviglioso quanto spietato,  il povero Areola. Il PSG prova a rispondere affidandosi solo ed esclusivamente ai tre attaccanti.

La squadra appare spaccata, senza alcun criterio tattico, senza quella fluidità di manovra propria di  sul campo, non può altro che farsi valere. Il Napoli, con il vento in poppa e l’entusiasmo a mille approfitta del momento di confusione degli avversari e fa suo il possesso palla, sfiorando in più di un occasione il gol del raddoppio. La prima parte, in scena sul prato verde del Parco dei principi, si chiude con gli azzurri determinati ad imporsi, ed un pallone che proprio non vuole saperne di finire tra i piedi dei parigini.

Atto secondo

Il PSG torna in campo cosi come aveva iniziato la prima parte della gara. Determinato, ben messo in campo, mette da subito in difficoltà gli azzurri, schiacciandoli nella propria area di rigore. Il Napoli resiste, Koulibaly e Maksimovic su tutti, respingono in maniera impeccabile ogni attacco proveniente dalla metà campo avversaria.

I francesi premono ed al sessantunesimo minuto uno sfortunato tocco di Mario Rui su cross di Meunier porta il risultato sull’1-1. Il Napoli sembra risvegliarsi, riparte il controllo del centrocampo e riparte il palleggio. Zielinski, che qualche minuto prima ha rilevato Insigne uscito malconcio da un colpo nel primo tempo, infoltisce il reparto centrale. I soliti Ruiz ed Allan spadroneggiano in quanto a prepotenza nel far valere le proprie ragioni.

L’atteggiamento del Napoli si dimostra ancora una volta vincente, tanto che al settantasettesimo minuto un pasticcio involontario di Marquinhos in area di rigore serve a Mertens la palla del 2-1. Il belga ovviamente non sbaglia ed azzurri di nuovo in vantaggio. Ciò che si prospetta è una profonda sofferenza fino al novantesimo minuto. Milik prende il posto di Mertens, Rog quello di Callejon, il Napoli tiene alla grande l’assedio parigino, Ospina le prende tutte, Maksimovic sulla destra continua a travestirsi da muro su ogni tentativo di affondo avversario. Tutto gira, tutto funziona, tutto lascia pregustare l’ennesimo trionfo per gli undici di Ancelotti, e per lo stesso tecnico. Al novantatreesimo, a due minuti dalla fine dei cinque di recupero, Di Maria prende palla sulla destra, fa un passo verso sinistra, forse due, e lascia partire un tiro a giro che si insacca alle spalle di Ospina: 2-2 ed un nodo in gola difficile da mandar via.

Epilogo

Che gran peccato. L’ennesima lezione tattica di Carlo Ancelotti a tutti quelli che… bla bla bla… si infrange sul sinistro a giro di Di Maria. Che gran peccato, portarsi a più quattro sui francesi non sarebbe stato davvero male. Che gran peccato, prestazione eccellente, giocarsela in quel modo a Parigi, contro quei campioni, non è da tutti, ma è da Napoli. Che gran peccato, proprio un gran peccato.

ilnapolista © riproduzione riservata