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L’ultima illuminante idea del calcio italiano: Marotta presidente Figc

Sia il Coni sia il sottosegretario leghista Giorgetti si stanno muovendo per convincere l’ad della Juventus. Ma c’è il problema dello stipendio

L’ultima illuminante idea del calcio italiano: Marotta presidente Figc

Il 22 ottobre l’assemblea elettiva

Il calcio italiano ha partorito l’ultima idea meravigliosa. Più efficace di Cesare Ragazzi. Ne scrive oggi il Corriere della Sera (e anche il Corriere dello Sport). Sarebbe un presidente super partes.

Il quotidiano di via Solferino ricorda che per il 22 ottobre il commissario Roberto Fabbricini ha convocato l’assemblea federale elettiva per un nuovo presidente. E il nome che si sta facendo strada è un nome evidentemente super partes: Beppe Marotta amministratore delegato della Juventus.

Nelle ultime ore i principali organismi sportivi italiani, a partire dal Coni, ma anche le istituzioni con Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario leghista con delega allo Sport, si stanno muovendo sottotraccia per convincere Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, a candidarsi come presidente federale. Il dirigente bianconero è stato individuato come la figura chiave per risollevare il pallone di casa nostra, in balia di liti e incapacità decisionali dopo il flop con la Svezia e la mancata qualificazione ai mondiali. Avrebbe il curriculum adatto per sovrintendere e gestire le Nazionali, soprattutto godrebbe del sostegno della Lega di A che, a dispetto del peso federale del 12%, rappresenta il motore di tutto il movimento.

Cè il problema dello stipendio: il presidente Figc guadagna 36mila euro, “cifra lontana anni luce dai compensi da manager garantiti dalla Juventus”.

Chiavelli e Baldissoni in lizza per il posto di Fassone

Intanto domani, scrive ancora il Corriere, dovrà essere sostituito Marco Fassone in qualità di consigliere di Lega. Mauro Baldissoni, d.g. della Roma, è in vantaggio su Andrea Chiavelli, a.d. del Napoli, per raccoglierne l’eredità. Da discutere anche la posizione di Claudio Lotito che, avendo già tre mandati alle spalle, non ha i requisiti per vestire i panni del consigliere federale.

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