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Cosa rischia Insigne (oltre al posto in Nazionale) se non lavora per cambiare il suo gioco

Per mantenersi ai suoi livelli, a 27 anni, deve migliorarsi, aggiornarsi. Altrimenti resta confinato alla sua zolla e ai suoi movimenti preferiti.

Cosa rischia Insigne (oltre al posto in Nazionale) se non lavora per cambiare il suo gioco

La prestazione anonima contro la Polonia

Ieri vi abbiamo riepilogato i giudizi dei quotidiani italiani a proposito dell’anonima prestazione di Insigne in Nazionale contro la Polonia. Giudizi impietosi ma francamente realistici. Il Corriere della Sera ha definito la sua partita un’agghiacciante fotocopia dell’inutile prestazione contro la Sampdoria”. Repubblica ha ironizzato sulla sua intesa con Balotelli; la Gazzetta ha sottolineato il suo non prendere mai l’iniziativa per rimanere in quella che sul Napolista definimmo la sua comfort zone. Poche parole che sono una impietosa fotografia:

E niente, un’altra partita senza che prenda per mano l’Italia, forzi il dribbling, si proponga:invece lì, bello tranquillo a sinistra, se arriva la palla bene, altrimenti…

Oggi il quotidiano rosa lancia Chiesa titolare dal primo minuto contro il Portogallo. Una richiesta legittima e comprensibile. L’ingresso di Chiesa, proprio al posto di Lorenzo, ha cambiato il volto alla partita contro la Polonia. Non solo per il rigore che il calciatore della Fiorentina si è guadagnato. È molto probabile che Mancini lo schiererà titolare domani sera. Ora non sappiamo se il sacrificato sarà effettivamente Insigne.

Il quotidiano mette il dito nella piaga: “La parola trequartista evoca un altro caso. Abbiamo criticato Ventura, ma ora il napoletano sta facendo di tutto per dare ragione all’ex ct con partite mai da leader e uomo squadra. Il confronto con Chiesa (che gli è subentrato) è stato spietato. il poter giocare solo a sinistra nel 4-3-3 è un limite gravissimo. La risposte può darle soltanto lui”

È un calciatore maturo

In ogni caso, resta un inizio di stagione complicato per Insigne. Il vicecapitano del Napoli ha regalato sprazzi di gioco nella prima partita contro la Lazio, con il lancio per Callejon che ha determinato il pareggio di Milik (la classica giocata di Lorenzo, dalla sua mattonella) e con la rete del vantaggio. Poi, due prestazioni sotto tono. Sia contro il Milan sia soprattutto contro la Sampdoria. Match in cui è stato sostituito dopo 45 minuti.

Per ciascuno di noi, quindi anche per i calciatori, ci sono i momenti di riflessione, quelli in cui bisogna ripensarsi e saper ripartire. Per Insigne è uno di questi momenti. Non è più un calciatore giovane, anche se in Italia si è giovani sempre. Ha 27 anni già compiuto. È un calciatore maturo, con una propria identità. Con Sarri ha trovato la propria collocazione ideale, in quel fazzoletto in cui in genere si accentra per disegnare una delle sue magnifiche parabole. Ma fuori da quel Napoli, Insigne continua a trovarsi in difficoltà. Come se anche mentalmente si rifiutasse di modificare i suoi movimenti, di pensare sé stesso in modo diverso. Insigne rischia così di rimanere fermo, di perdere la possibilità di migliorarsi, di apprendere dinamiche nuove.

Insigne, non dimentichiamolo, è un calciatore d’attacco che in genere segna poco. In Nazionale, ad esempio, ha segnato 4 reti in 27 presenze. Con Sarri è sempre andato in doppia cifra, parliamo di gol stagionali, due anni fa ne ha segnati persino venti. Deve imparare nuovi approcci, deve migliorare la lucidità sotto porta, deve imparare a rendersi pericoloso in maniera differente. Come abbiamo scritto qualche settimana fa:

Il punto è che Insigne deve essere convinto nel perseguire questa sua crescita concettuale. Deve rendersi conto che l’uscita da questa famosa comfort zone servirà a dargli una dimensione ancora più ampia, in zona gol come nel suo curriculum di uomo offensivo. Non che sia colpa di Sarri, ma c’è altro oltre il suo gioco. C’è un mondo che aspetta di essere esplorato, vissuto, compreso e interpretato. Non è detto che sia più bello, che porti a risultati migliori. Ma merita un tentativo, quantomeno un approccio positivo.

Ecco, a noi al momento sembra poco convinto. Sembra ancora nella fase di chi non vuole rassegnarsi e un vagheggia un passato confortevole. Sono fasi, ovviamente. Insigne è un calciatore intelligente. Ha saputo migliorarsi, ha saputo rimettersi in gioco. Lo ha fatto più volte, sia tatticamente sia dopo infortuni pesanti. Siamo certi che lo farà anche stavolta. L’eventuale esclusione dai titolari contro il Portogallo potrebbe essere la sveglia definitiva. Insigne è un ottimo calciatore. Per rimanere ai suoi livelli, deve tenersi in continuo aggiornamento.

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