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Hazard al Real Madrid? Non è un brand, ma è un grande calciatore

Sarebbe un’operazione tecnicamente intelligente, anche se meno intrigante dal punto di vista mediatico (rispetto a Neymar e Mbappé).

Hazard al Real Madrid? Non è un brand, ma è un grande calciatore

La differenza tra un brand e un calciatore

Dalla Spagna scrivono che il Real Madrid avrebbe (già?) trovato triplice una soluzione per sostituire Cristiano Ronaldo: Neymar, Mbappé e poi il “Piano C”, che risponde al nome di Eden Hazard. Il fantasista belga del Chelsea, secondo Marca, rispetterebbe la tradizione recente del Madrid rispetto ai Mondiali: «Nel 2010, dopo una brillante prestazione in Sudafrica, fu acquistato Ozil; nel 2014, arrivarono al Bernabeu due grandi protagonisti in Brasile, Toni Kroos e James Rodriguez. Ora potrebbe toccare al numero 10 del Chelsea, che in questo modo potrebbe sancire il suo definitivo salto di qualità nell’élite del football europeo».

Il punto del discorso su Hazard è proprio questo: è un calciatore di grande, grandissimo livello. Eppure, non ha e non avrebbe lo stesso impatto di Neymar e/o Mbappé dopo l’addio di Cristiano Ronaldo. È un’affermazione che, in qualche modo, riesce ad essere molto o poco condivisibile. Hazard non è un vero e proprio brand come Neymar (o come lo stesso Ronaldo), un calciatore-azienda in grado di calamitare attenzione mediatica, commerciale, sportiva. Il discorso del calcio contemporaneo, purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, verte anche su queste tematiche, ingloba anche aspetti diversi dalla pura e semplice questione di campo. Per la quale noi ci esponiamo in maniera chiara: Hazard sarebbe un calciatore (calciatore-e-basta) in grado di raccogliere l’eredità di Ronaldo. Col tempo, potrebbe addirittura avvicinare la sua importanza (tecnica, sempre tecnica) nella storia del club blanco.

Un cambio di filosofia

Chiariamoci: parliamo di due calciatori diversi, proprio per impostazione. Hazard è un uomo di raccordo tra centrocampo ed attacco, può giocare sull’esterno o immediatamente dietro la prima punta. Nei suoi sei anni al Chelsea, è stato impiegato in tutti i ruoli del reparto offensivo, esattamente come ai Mondiali in corso. È un numero 10 moderno, giusto per trovare una definizione calzante. È diverso dal primo Ronaldo, un esterno di grande qualità e fisicità con un incredibile killer instinct per il gol; ed è diverso dal secondo Ronaldo, riferimento offensivo spaventoso per prolificità e qualità e varietà nelle conclusioni.

Con Hazard al posto di Ronaldo, assisteremmo a un cambio di filosofia nel Real Madrid. Un calciatore idealmente associativo, ma in grado di giocare pure in verticale (si invitano i lettori a rivedere gli highlights Belgio-Brasile), sostituirebbe un fenomeno del carisma e dell’area di rigore. Una sorta di rivoluzione del gioco collettivo. Che, in qualche modo, sarebbe anche abbastanza sintonizzata sul calcio di Lopetegui, tecnico di pura formazione spagnola – a differenza dell’elastico Zidane e di Ancelotti, i due grandi “sviluppatori” del Ronaldo 2.0.

Aspettando Mbappé

Certo, tutto poi andrebbe messo a confronto con i risultati sul campo, ma l’idea di operare questo cambiamento politico, prima ancora che tecnico, potrebbe essere stuzzicante. La realtà – come detto sopra – è che Hazard non rappresenterebbe un investimento di tipo mediatico-industriale, piuttosto un semplice trasferimento di campo. Il Madrid, con Neymar e Mbappé, metterebbe insieme tutte le sue esigenze. Inoltre, il brasiliano rappresenterebbe anche una sorta di “colpo al cuore” al tifo barcelonista, ancora bello carico di antipatia (eufemismo) nei confronti della stella brasiliana dopo l’addio dello scorso anno. La realtà – a nostro parere – è che il Madrid potrebbe (dovrebbe) pensare soprattutto a Mbappé. Un calciatore destinato a diventare l’erede tecnico e mediatico dello stesso Ronaldo e di Messi per qualità, forza, impatto (anche narrativo).

In questo senso, Hazard potrebbe rappresentare il perfetto raccordo temporale prima di arrivare al fenomeno francese. Che, un anno dopo il trasferimento al Psg dal Monaco, potrebbe ancora essere inaccessibile. Il belga del Chelsea guiderebbe la prima fase del nuovo progetto, ha un’età ancora giovane (compirà 28 anni a gennaio), potrebbe essere l’uomo-guida di un calcio nuovo in attesa del nuovo craque. Ricordiamo che Mbappé non ha ancora vent’anni, ha tutto il tempo di arrivare a Madrid e imporsi.

Potrebbe essere un’intelligente strategia d’attesa. Oltre che di buona sostituzione tecnica. Perché Hazard potrebbe convivere benissimo in un tridente con Bale e Benzema, o con Isco e Asensio. Perché la qualità del calciatore è davvero elevata, e il Chelsea comincia a stargli stretto. Aspettando che maturino i tempi per Mbappé, il belga sta meritando quest’occasione. Lo abbiamo visto ai Mondiali, in realtà lo sappiamo da tempo. Ora potrebbe essere l’occasione buona.

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