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Top e flop mondiali / Cuadrado e Kane protagonisti. Malissimo Caballero

Il pagellone di Russia 2018. Bene anche Lukaku e Rakitic. Male invece Szczensy e Boateng

Top e flop mondiali / Cuadrado e Kane protagonisti. Malissimo Caballero

I top e i flop della seconda giornata dei Mondiali di calcio in Russia

Top

Kane (Inghilterra) – Freddo dal dischetto, calcia due rigori in maniera impeccabile. Il 3-0 lo fa senza nemmeno accorgersene. Alla fine della seconda giornata dei gironi di qualifica è in testa alla classifica dei marcatori con ben 5 reti. Incarna, nel migliore dei modi, la figura del classico centravanti tutto sostanza.

Cuadrado (Colombia) – Grande partita sulle due fasi. Generoso in pressing e in copertura, al cross con facilità e continuità, ubriacante coi sui dribbling sulla fascia. Realizza anche un goal, l’ottavo con la maglia della Colombia. Un giusto premio per un match giocato ad alto livello.

Lukaku (Belgio) – Realizza la seconda doppietta, in due giornate. Raggiunge quota quattro reti in classifica marcatori ed è secondo insieme a Ronaldo in classifica marcatori. Ha una innata capacità di far salire la squadra ed una facilità di dialogo con i compagni, unita ad un fisico bestiale lo rende tra i centravanti più forti al mondo.

Rakitic (Croazia) – Un punto fermo del Barcellona e della nazionale croata. Preciso, puntale, intelligente, prezioso nelle chiusure difensive, estroso e geniale nelle giocate offensive. Con Modric è la stella della squadra. Una punizione da urlo, all’incrocio dei pali, e un goal suggellano una prestazione da top player.

Flop

Torres (Panama) – Anello debole della difesa di Panama. Commette ben tre falli da rigore ai quali aggiungiamo provocazioni agli avversari, clamorose dormite ed infine anche un goal mangiato sotto porta nel finale.

Szczensy (Polonia) – Lontano parente del portiere sicuro ed attento ammirato nello scorso campionato italiano nella Juventus. Ha grosse responsabilità sul primo gol: d’altronde lo sanno anche i bambini che nell’area piccola quella palla dev’essere sua.

Boateng (Germania) – C’era una volta il leader della difesa del Bayern Monaco, ammirato nello scorso campionato e nell’ultima Champions League. Non dà alcuna sicurezza al reparto. Eccessivamente falloso, prende due gialli sacrosanti e lascia i suoi compagni in dieci nel finale.

Caballero (Argentina) – Portiere scarso, per non dire condominiale. Folle l’idea di poter scavalcare col tocco a sombrero un giocatore che arriva in pressing. La sua fesseria butta giù il castello di carta di un’Argentina che, anche senza la clamorosa stupidaggine del suo portiere, aveva comunque combinato poco e nulla.

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