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Tizzano, Abbagnale: trent’anni dopo a cena il quattro di coppia oro alle Olimpiadi 1988

Il creatore della regata Oxford-Cambridge alla Reggia di Caserta ha riunito i compagni di quella memorabile imbarcazione

Tizzano, Abbagnale: trent’anni dopo a cena il quattro di coppia oro alle Olimpiadi 1988

Le Olimpiadi di Seul 1988

Trent’anni dopo il trionfo olimpico sono irriconoscibili rispetto ai gladiatori che furono, il glamour dei vecchi campioni ha ceduto il passo all’incedere del professionista maturo e compassato ma l’emozione è la stessa e sui volti hanno stampato la felicità per una serata di gloria spuntata dal nulla grazie all’idea geniale del più giovane dei compagni di quella barca elegante e vincente, come la definì Giampiero Galeazzi nel mezzo di una telecronaca delle sue travolgente e commovente. Da medaglia d’oro come le altre dedicate alle imprese dei fratelloni di Stabia.

Al Borgo Marinari

Lo sport, senza aggettivi e mondato dalla retorica, è capace ancora di regalare serate come quella che abbiamo vissuto nel salone del Circolo Savoia e per questo vale la pena di raccontarle. Davide Tizzano e Agostino Abbagnale, gli altri due campioni celebrati  hanno, invece, conservato (quasi) intatto il look giovanile anche indossando gli abiti del manager sportivo di successo, ma schierati tutti insieme avendo alle spalle il fondale magico del Borgo Marinari illuminato dalle stelle, quei quattro signori in giacca e cravatta danno ancora l’idea di una squadra vincente. E come loro la fa anche Carlo Mornati, vicesegretario del Coni e grande canottiere anche lui (argento a Sydney e svariati campionati mondiali), che a una festa come questa non rinuncerà mai. «E infatti sto qui, felice di esserci perché è come respirare l’aria di casa».

Oxford e Cambridge alla Reggia di Caserta

Tutto questo e altro ancora, come usa dire, è avvenuto pochi giorni fa e bisogna dare merito a Davide Tizzano che, al centro della settimana dedicata alla sfida tra gli “otto” di Oxford e Cambridge  e alle gare della Reggia Challenge Cup nella corsia d’acqua della Fontana dei Delfini, ha trovato il tempo per festeggiare il trentennale della conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Seul ‘88. Specialità quattro di coppia, barca nobile nella quale ti affermi solo se sei un campione di lunghissima durata, come Piero Poli, oggi primario ortopedico dell’ospedale di Lecco, e come Gianluca Farina che è lo stimato allenatore della Canottieri Eridania. O se sei un ex indistruttibile come Tizzano, direttore della scuola dello sport di Formia oltre che manager in carriera, e Agostino, il più piccolo dei fratelloni stabiesi, direttore del college di Piediluco e responsabile delle nazionali giovanili.

Canottieri- moschettieri, insomma, e Tizzano, con la classe che lo distingue, ha voluto ringraziare i vecchi compagni d’armi  trent’anni dopo invitandoli a Napoli al centro di una iniziativa – la Reggia Challenge Cup nel parco vanvirtelliano di Caserta – che ha riportato il canottaggio al vertice dei valori sportivi e spettacolari. <A Caserta il canottaggio ha bucato l’audience- ha detto Tizzano – ma possiamo fare di più  grazie alla disponibilità  del Coni e della Reggia. E degli sponsor che ci hanno dato un sostegno decisivo. L’importante è avere sempre la capacità di guardare avanti e non compiacersi per i risultati raggiunti.  L’anno prossimo, ad esempio, la sfida Oxford-Cambridge  si svolgerà sull’Arno con arrivo a Ponte Vecchio e un programma ancora più spettacolare. L’anno seguente ritorneremo a Caserta, nella Reggia, che resta il centro del nostro progetto>.

Ultima notizia. Il presidente della Reggia Mauro Felicori ha dato il suo assenso ad un’altra iniziativa con il marchio-Tizzano: una scuola di formazione per aspiranti canottieri alla quale potranno iscriversi anche atleti diversamente abili. «Ci hanno accusato di uso improprio del monumento – dice Felicori – ma non capiscono che fare sinergia tra storia, classicità, valori ambientali e sport è una esigenza, oltre che un piacere». Come dargli torto? 

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