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Hamsik o Zielinski, il Napoli di Ancelotti non avrà undici titolarissimi

Col nuovo tecnico il polacco avrà certamente più spazio, ma è sbagliato pensare a una vita da panchinaro per Marek. Ancelotti avrà una filosofia diversa

Hamsik o Zielinski, il Napoli di Ancelotti non avrà undici titolarissimi

Non meno di trenta milioni

Hamsik in Cina è un’ipotesi. Lo sappiamo da qualche settimana. Lo rivelò per primo proprio lo slovacco, poi suo padre aggiunse qualcosina. Dopodiché, con l’arrivo di Ancelotti sulla panchina del Napoli, è sembrato cambiare qualcosa. Hamsik ha addolcito i toni, si è mostrato possibilista a proposito di una sua permanenza. L’offerta cinese c’è, lo ha ricordato anche il presidente De Laurentiis nell’intervista concessa al Corriere dello Sport. Anche se ha aggiunto che c’è un prezzo per il cartellino e non si può andare al di sotto della soglia dei trenta milioni di euro.

Quindi non si tratta di una storia campata in aria. Quel che ci convince meno è l’ipotesi che a convincere Hamsik a partire sia la sensazione di essere scavalcato da Zielinski nelle gerarchie della prossima stagione.

Addio titolarissimi

Sul punto, è bene fare una breve riflessione. Il triennio di Sarri – soprattutto la prima e l’ultima stagione – è stato caratterizzato da una gabbia piuttosto rigida: undici titolari o titolarissimi, al punto da far tornare a imparare l’undici del Napoli a memoria, e poi i panchinari. L’unica eccezione, se così possiamo definirla, l’ha rappresentata proprio Zielinski che è stato impiegato in più ruoli e alla fine del campionato è stato il dodicesimo giocatore più utilizzato con 1775 minuti. Decisamente più dietro sono finiti Ghoulam 13esimo con 1033 minuti e Diawara 14esimo con 718.

Il modello Nba

Con Ancelotti non sarebbe più così. Ed è sbagliato, quindi, proiettare la precedente idea di calcio sul Napoli che verrà. Ancelotti è un allenatore convinto che il futuro del calcio sia giocare quattro volte alla settimana, sul modello Nba. È perfettamente calato nella visione industriale del pallone. Non potrebbe essere altrimenti, visto che ha allenato vere e proprie multinazionali del calcio come ad esempio il Real Madrid e il Bayern di Monaco.

È ovvio che Zielinski sarà uno dei punti di forza del Napoli di Ancelotti. Parliamo di un calciatore che in prospettiva ha pochi eguali. Del resto la stagione che si è appena chiusa è stata senza dubbio la peggiore di Hamsik con Sarri, e una delle più opache in assoluto nel Napoli. Hamsik non partirebbe certamente titolare tutte le partite, questo è sicuro. Ma non sarebbe nemmeno condannato a partire dalla panchina per 38 partite (escludendo le coppe).

L’ipotesi Pirlo

Nei giorni scorsi abbiamo anche scritto della possibilità di un ruolo alla Pirlo per Marek Hamsik. Ancelotti è abile a plasmare le proprie squadre, lavora molto fino a trovare la combinazione più efficace. Nel Milan, per soddisfare le esigenze di Berlusconi, mise a punto la squadra delle mezze ali, con Seedorf, Rui Costa, Kakà e Pirlo regista. Idea che si rivelò vincente.

È giusto che Hamsik rifletta sul suo futuro. La Cina è un’opportunità economica importante. Il capitano potrebbe anche avvertire di non essere più quello di una volta. Sarebbero tutte spiegazioni plausibili. Hamsik non si discuterebbe nemmeno in caso di addio. Ma il rischio di diventare panchinaro fisso, quello no, sentiamo di poter escludere una simile ipotesi.

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