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Indagine Uefa su Pallotta per le critiche all’arbitro. La replica: «Che risate»

Il procedimento il 31 maggio. «Per me è la Uefa ad essere inappropriata». Baldissoni: «Pensiamo ai nostri errori»

Indagine Uefa su Pallotta per le critiche all’arbitro. La replica: «Che risate»

Condotta inappropriata

“Condotta inappropriata”. È l’accusa dell’Uefa nei confronti del presidente della Roma Pallotta che al termine di Roma-Liverpool ha contestato le decisioni arbitrali e chiesto l’introduzione del Var in Europa. Pallotta sarà giudicato il 31 maggio dalla Commissione disciplinare, etica e di controllo dell’Uefa.
Tra le frasi sotto inchiesta quella secondo cui “senza Var certe manifestazioni rischiano di essere uno scherzo”.

La reazione di Pallotta

Questa la reazione del diretto interessato: «Sono sorpreso dall’apertura di questo procedimento disciplinare. Per me è la condotta Uefa ad essere inappropriata. Cosa ne penso del procedimento contro la Roma per organizzazione insufficiente? Sto morendo dalle risate. Autorità, Coni e Roma hanno garantito una professionalità che non ho mai visto in nessun evento sportivo. Non potremmo essere più orgogliosi dei nostri fan e della città».

Le parole di mercoledì sera

Mercoledì sera, a caldo, Pallotta si era espresso così: «Ho visto il secondo tempo nella stanza degli allenatori, e ho visto delle interessanti “non chiamate”. So che gli arbitri fanno degli errori e so anche che poi se ne rendono conto, ma questi si possono risolvere con il Var”. Al fischio finale, invece, era andato giù duro: «È assolutamente inaccettabile quello che abbiamo visto. Avete tutti visto le immagini, se ne sono accorti tutti tranne gli ufficiali di gara in campo. Mi riferisco all’episodio del fuorigioco fischiato a Dzeko, che non c’era, e il fallo di mano nettissimo su El Shaarawy. È assolutamente indispensabile l’utilizzo della Var, altrimenti si rischiano figuracce come questa e addirittura si rischia di scadere nel ridicolo».

Baldissoni

Più accorto il dg Baldissoni a Sky: «Pensiamo ai nostri errori, non a quelli dell’arbitro. Per quanto riguarda Pallotta vedremo. Il presidente ha affermato un principio più generico, che si può fare ricorso alla tecnologia. Poi nell’immediato magari gli è scappata qualche parola più colorita ma non vogliamo mancare di rispetto a nessuno, l’arbitro è il primo a sapere di sbagliare. I giocatori hanno fatto degli errori e noi dobbiamo preoccuparci di quelli come causa della nostra sconfitta – ha spiegato Baldissoni -. Se ci sono stati errori dell’arbitro sono stati riconosciuti prima di tutto da lui stesso. Il rispetto non deve mai mancare, altrimenti non si può continuare a giocare».
A fine maggio verrà giudicata anche la società giallorossa chiamata a rispondere di accensione di fumogeni (stessa accusa mossa anche al Liverpool), organizzazione insufficiente e scale bloccate.
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