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L’orribile notte di Karius, l’ultima scommessa (a questo punto persa) di Klopp

Titolare da gennaio al posto di Mignolet, ha commesso due errori incredibili ieri sera a Kiev contro il Real Madrid. Non sono stati i primi, in ogni caso.

L’orribile notte di Karius, l’ultima scommessa (a questo punto persa) di Klopp
Kiev (Ucraina) 26/05/2018 - finale Champions League / Real Madrid-Liverpool / foto Imago/Image Sport nella foto: Loris Karius

La scelta di Klopp

Il Liverpool arrivato in finale di Champions League è stato costruito nel tempo, da e intorno alla figura totalizzante di Jurgen Klopp. Il tecnico tedesco ha messo a posto gli ultimi tasselli della sua creatura a gennaio scorso. Tre momenti importanti: la cessione di Coutinho, l’acquisto di Van Dijk e il cambio definitivo tra i pali, fuori Mignolet e dentro Karius. Fino ad allora, i Reds avevano vissuto una stagione nel nome dell’alternanza: in Premier toccava al portiere belga, in Champions al biondo tedesco, 24 anni, cresciuto (anche) nel Manchester City arrivato dal Mainz nell’estate 2016.

Questione di caratteristiche, evidentemente: Mignolet è un portiere tradizionale, statico, poco reattivo rispetto ai movimenti della difesa; Karius, invece, è un estremo difensore dall’interpretazione moderna, che asseconda il calcio intensivo amato e praticato da Klopp. Quasi inevitabile che un Liverpool sempre più vicino all’idea del suo tecnico scegliesse lui come numero uno titolare.

Errori incredibili

Karius è stata ed è una scommessa persa. Klopp ha finito i crediti ieri sera, perché una ricerca su internet con la query “Karius Mistate” riporta a diversi strafalcioni. Sia come portiere puro, che come impostazione arretrata. Insomma, con Reina il Napoli accettava una probabilità alta di interventi sbagliati per avere in cambio un’interpretazione del ruolo aderente con le esigenze di Sarri Anche Karius, ovviamente, ha offerto determinate garanzie, ma ha sbagliato molte volte in entrambe le fasi di gioco. Esattamente come ieri sera – e prima contro il Sunderland, il Bournemouth, il Manchester City.

Come dire: ci sono stati grandi interventi, ma è difficile pensare a Karius come un portiere realmente affidabile. Soprattutto ad altissimi livelli. Ce ne siamo accorti ieri sera, con due strafalcioni davvero incredibili. Il primo è una cosa assolutamente nuova sui campi da calcio. Di solito si vedono rinvii di piede intercettati che colpiscono gli avversari e finiscono in porta, o comunque appoggi più complessi che vengono intercettati. Un servizio ravvicinato con le mani toccato così facilmente è una prima volta assoluta. Sul tiro di Bale c’è un errore di posizionamento delle mani e del corpo, che nasce sicuramente dalla perdita di sicurezza dopo il primo gol. Qualcuno si è chiesto se dopo la rete di Benzema non sarebbe stato giusto pensare a un cambio. Ipotesi fantasiosa, forse non troppo irrealistica.

Alla fine, l’immagine di Karius in lacrime che chiede scusa ai suoi tifosi è stata davvero toccante. In una finale decisa dagli episodi, il portiere del Liverpool è stato il protagonista assoluto. In negativo. Evidentemente, non è (ancora?) un calciatore con caratteristiche tecniche e mentali adatto a certi contesti, a certe partite, a certi avversari. Il Napoli ha cercato di rincuorarlo con un tweet. Purtroppo per lui, la solidarietà dagli altri è l’unica buona notizia del week-end.

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