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Ferrero: «I cori contro Napoli? Sono quattro scappati di casa, questo non è calcio»

Le parole del presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, riportate dal Secolo XIX: «Ho provato a calmare i tifosi, per me Sampdoria, Genoa, Lazio e Roma, sono tutti uguali».

Ferrero: «I cori contro Napoli? Sono quattro scappati di casa, questo non è calcio»

Le parole raccolte dal Secolo XIX

Qualche minuto fa abbiamo riportato il commento severo del Secolo XIX sui cori discriminatori dei tifosi della Sampdoria. Anche Massimo Ferrero ci è andato giù pesante nei confronti dei suoi stessi sostenitori. Le parole del presidente blucerchiato sono riportate dallo stesso quotidiano genovese: «Il calcio è uno sport mondiale. Per me la Sampdoria, il Genoa, il Milan, la Lazio sono la stessa cosa, per me si parla di calcio. Questa gente che si mette in mezzo non ha niente a che fare con questo sport, non mi appartiene. Io sono un presidente che ama il calcio, il calcio è aggregazione. Questi sono quattro scappati di casa che vengono qui a dare fastidio. Non va bene, il calcio deve essere un’isola felice, tutti i tifosi sono meravigliosi, quelli della Sampdoria come quelli del Napoli…».

Ferrero racconta il suo intervento: «Sono sceso in campo per cercare di calmare la situazione. Ci sono riuscito, qualcuno mi ha ingiuriato ma peggio per lui. Tra l’altro pioveva e non stavo neanche troppo bene, mi sono bagnato tutto».

Le parole di Pradè

Anche Daniele Pradè, direttore dell’area tecnica della Sampdoria, ha condannato le manifestazioni razziste: «Come società siamo molto attenti ai cori discriminatori e ci dispiace per quello che è successo. Però nello stesso tempo è doveroso ricordare che i sostenitori della Sampdoria sono esemplari, siamo una delle società che ha ricevuto meno ammende in questo  campionato».

Il tecnico Marco Giampaolo si è posto come il critico meno severo sulla questione-cori: «Genova non è razzista, tutto si può dire meno che questo. Credo che i cori siano figli del gemellaggio
tra Genoa e Napoli, si potrebbe evitare, si può evitare ma siamo sempre dentro uno stadio, si fanno cose peggiori».

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