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De Laurentiis: «Con Ancelotti lavoriamo al Napoli del futuro. I soldi sono un mezzo non il fine»

Aurelio De Laurentiis sul futuro del Napoli: «Devo trovare sindaci che mi lascino fare, di certo non sono aiutato da questa città».

De Laurentiis: «Con Ancelotti lavoriamo al Napoli del futuro. I soldi sono un mezzo non il fine»

Come cresce il Napoli con Ancelotti e retroscena sull’addio di Sarri

Dopo gli interventi sul Var e sul rapporto Lega-arbitri, Aurelio De Laurentiis torna a parlare di calcio. Ospite al convegno della Federico II sul Var, il presidente del Napoli ha rilasciato alcune dichiarazioni sul futuro del club partenopeo: «Non ci sono retroscena sull’addio di Sarri. A un certo punto ho comunicato alla stampa: tempo scaduto. Essendo responsabile di un’azienda calcistica come il Napoli, non posso stare a disposizione di altri quando invece dovrebbero essere loro a disposizione del Napoli. E quindi mi sono mosso, prendendo Ancelotti. Adesso abbiamo cominciato a collaborare, ieri – invece di stare in Lega a curare i miei interessi, ma non vi preoccupate anche all’opposizione si può fare di più – siamo stati a Castel Volturno dove dalla fine del campionato c’è un cantiere aperto. Ho mostrato al figlio di Ancelotti e al suo gruppo di lavoro il progetto. Abbiamo fatto una serie di ragionamenti con il professor De Nicola, con il nostro cuoco, per far lavorare al meglio il gruppo di lavoro».

Il calciomercato

De Laurentiis sul calciomercato: «Non posso rispondere alla domanda: che giocatori compriamo? È una condizione umana che l’erba del vicino è sempre più verde. Delle volte non ci rendiamo conto che involontariamente, durante il mercato, offendiamo giocatori che hanno dato tanto al Napoli. Come se non avessero dato nulla. Eppure ce li invidiano tutti, chi li vuole a Londra, chi in Cina per 10 milioni, chi al Manchester City».

Koulibaly

Su Koulibaly: «L’amico Antonio Conte due anni fa mi fece una corte spietata per Koulibay, facendomi offrire 58 milioni dal Chelsea. Gli risposi di no. Il denaro è un mezzo non è un fine. Il fine è che Koulibaly rimanga qui. Poi gli allenatori hanno le loro convinzioni; quel che per noi può essere fondamentale, per gli allenatori può esserlo meno. Meglio che rinunciamo a un verde anagrafico e prendiamo un nero meno anagrafico (testuale, ndr). Mi auguro che Ancelotti rimanga con noi dieci anni. Io non devo rimanere mai col cerino in mano, rappresento il Napoli, 38 milioni di tifosi come certifica un’indagine della Nielsen. Mi muovo sempre con quella obiettività che non lascia prendersi la mano dall’entusiasmo. Entusiasmo sì ma ragionato».

«Qualche lezione l’ho ricevuta dagli allenatori. In tv l’unico che non perdo mai è Mario Sconcerti, lo ascolto com se fosse un oracolo. Con Ancelotti faremo quel che dobbiamo fare».

Settore giovanile

De Laurentiis tra cantera e San Paolo: «Ho sempre dato tanta importanza al calcio giovanile, guarda caso abbiamo tirato fuori Insigne, adesso Luperto. Se io vengo al Napoli e mi inserisco su un fallimento, dove non mi è stato dato nulla. Vede, il Napoli avrei potuto chiamarlo Vesuvio o Partenope, avremmo portato avanti lo stesso tipo di discorso forse con disappunto degli aficionados ma i risultati sarebbero stati gli stessi. Io sono tra coloro che sono sospesi col San Paolo. Di certo non sono stato aiutato da questa città, perché quando questa città si rivolege al Coni per sapere quanto chiedere di affitto al Napoli per il San Paolo e il Coni risponde 450mila l’anno, sa come finisce? Che il Comune mi chiede 1,6 milioni, allora domando: che sei andato a fare a chiederlo al Coni?»

«Ho dovuto costruire al San Paolo i bagni di notte per i figli dei giocatori del Real Madrid. Per il centro sportivo devo trovare 100 ettari non inquinati, devo trovare sindaci intelligenti che mi lascino fare, col burocratese non si va da nessuna parte. Poi devo risolvere il problema stadio. Ho fatto un’offerta di 25 milioni al Comune di Napoli e mi è stata rifiutata. Auricchio (direttore generale del Comune di Napoli) mi disse: “i 25 milioni li mettiamo noi col credito sportivo”, io mostrai i miei dubbi, glielo dissi. Lui mi rispose di non preoccuparmi. Poi si è scoperto che il credito sportivo non gli ha dato i 25 milioni. Per fortuna sono intervenuto io con De Luca. E De Luca ha consentito a dare 20 milioni a Comune per il San Paolo. E mi ha inserito al tavolo di lavoro con la commissaria prefettizia Latella».

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