Sono stato allo stadio anche prima, ma due persone importanti della mia vita – che oggi non ci sono più – rendono indelebile il ricordo di quel Napoli-Lazio.
Come nasce una passione
I racconti di mia mamma sono migliori dei miei ricordi: mio padre mi portò allo stadio quando avevo circa 5 anno, io ho solo vari sprazzi. C’erano Rudy Krol, Claudio Pellegrini, Ferrario, ma se non potrei essere preciso sulla mia prima partita dal vivo. Ero troppo piccolo. Ricordo però che mio padre aveva una grande passione, e che piano piano mi appassionavo al Napoli. Anche se era una squadra non proprio entusiasmante – erano i primi anni 80. Il mio giorno all’improvviso, però, non può che essere Napoli-Lazio 4-0. Con Maradona
Avevo circa 8 anni, i flash sono più ricorrenti. E poi associo quella partita al mio “nonno acquisito” Renato. Ricordo il gol dalla bandierina di Diego e quello scugnizzo che saltava e saltava vicino alla stessa bandierina. Ricordo due cose in maniera nitida: la gioia di mio padre – che disse: “Forse questa è la volta buona” – e Renato che utilizzò queste parole: “Chissà quando rivedremo una partita cosi”.
Qualche giorno dopo ci lasciò improvvisamente, e non poté vedere quello che aspettava da una vita. Quando rivedo quella parabola beffarda penso sempre a mio padre – che purtroppo non c’è più – e a Renato. Ogni volta mi scappa una lacrima. è il ricordo di due persone importantissime della mia vita. Loro mi hanno trasmesso la passione per i colori azzurri.