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Il Var continua ad espandersi: sarà ai Mondiali e in Liga (dalla prossima stagione)

La Liga accoglierà la tecnologia di supporto video, mentre la Premier sembra ancora scettica. L’International Board sembra andare decisa verso il sì al Var per Russia 2018.

Scrivono As Guardian

L’Italia è un riferimento per un possibile esito positivo dell’esperimento Var. Al netto dell’ultima tendenza a non utilizzare troppo lo strumento tecnologico, l’impatto dell’assistenza video agli arbitri può considerarsi positivo. L’implementazione del nuovo dispositivo prosegue in tutto il mondo, ultime conferme in ordine di tempo sono quelle che arrivano dalla Liga spagnola e dalla Fifa. Secondo quanto scritto dal quotidiano iberico As, la Federcalcio di Madrid e la lega di Tebas avrebbero predisposto l’avvio della procedura di installazione a partire dalla prossima stagione.

La squadra-Var sarà composta da Carlos Velasco Carballo, ex-arbitro internazionale, con il ruolo di direttore del progetto e istruttore per i direttori di gara; insieme a lui, un altro ex fischietto (Carlos Clos Gomez); il direttore tecnico e televisivo sarà invece Sergio Sánchez Castañer. Il fornitore tecnico sarà invece l’azienda Mediapro, che stiamo imparando a conoscere anche in Italia.

I Mondiali

Per quanto riguarda la Fifa, invece, ecco la conferma in vista dei prossimi Mondiali. Secondo quanto riportato dal Guardian, i legislatori del calcio internazionale sono pronti a sperimentare il supporto video sul palcoscenico iridato. Il quotidiano inglese, però, spiega che la Premier League «seguirà difficilmente lo stesso percorso».

Ieri l’International Board si è riunita per approvare l’istanza della Fifa, e pare proprio che alla fine tutte le decisioni saranno convergenti verso il sì. Solo la federazione gallese dovrebbe votare in senso contrario. David Elleray, ex arbitro di Premier League e direttore tecnico dell’Ifab, ha chiarito alla Bbc il senso della rivoluzione Var: «I tifosi devono decidere se vogliono una maggiore equità, quando possibile, oppure possono continuare ad accettare delle ingiustizie in cambio di un gioco non rallentato». Ci pare un’arringa abbastanza convincente.

 

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