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Chi è Gaetano Micciché, banchiere e nuovo presidente della Lega Serie A

Il ritratto dell’uomo scelto da Malagò per provare a riformare il calcio italiano: Micciché ha passato una vita a ristrutturare aziende, ora proverà a tessere rapporti da sempre improntati all’individualismo.

Chi è Gaetano Micciché, banchiere e nuovo presidente della Lega Serie A

L’articolo di Repubblica

“Il banchiere che vuole riformare la Serie A”. Viene presentato così, Gaetano Micchiché, presidente designato della Lega Serie A. Repubblica dedica una pagina all’attuale numero uno dell’Imi – la banca d’investimento di Intesa-Sanpaolo -, destinato a guidare il tentativo di ripartenza del calcio italiano. Il suo nome, spiega il quotidiano romano, è stato indicato da Giovanni Malagò. Anche lui ha una doppia carica, presidente del Coni e commissario della Lega Serie A.

Repubblica riporta una dichiarazione di Micciché, riguardanti le condizioni imposte perché accettasse la nomina: «Avere il via libera di Carlo Messina (l’ad di IntesaSanpaolo, ndr), ricevere un consenso unanime sulla mia candidatura e individuare un amministratore delegato all’altezza della situazione». Le credenziali per la scelta del nuovo presidente di Lega vanno ricercate nei suoi interventi di salvataggio per aziende importanti. C’è un elenco, su Repubblica: Yomo, Piaggio, Prada, Esaote, Sigma Tau, NH Hotel, Fca, Ntv, Impregilo, Rcs. C’è anche qualche precedente negativo, tipo Alitalia, ma fa parte del gioco.

Quindi, la definizione del titolo che torna: «Un banchiere in Lega, con l’idea proclamata che il campionato italiano sia – come tradizione e ortodossia comandano – “il più bello del mondo” e anche uno dei più vari. Lo pensa anche Micciché: “Abbiamo una decina di squadre che se la giocano nella parte alta della classifica, non come in Inghilterra dove il City stacca tutte le altre di una ventina di punti”». Non è sempre andata così, soprattutto negli ultimi anni. Ma ora la direzione è questa, anche grazie al Napoli.

More business

L’idea di partenza, spiega Micciché, sta nel portare più business all’interno del calcio italiano: «In altri paesi come la Spagna o la Germania le Leghe sono realtà importanti, al servizio del calcio». Su questo punto, il banchiere sembra spingere molto, perché ritiene che i vari soggetti della Lega pensino più al proprio orticello che alle convergenze necessarie alla crescita. Sarebbe un passo fondamentale per sperare davvero nella rinascita del calcio italiano. Vediamo se Micciché riuscirà a compierlo, a farlo compiere.

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