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Napoli meno lucido del solito, 0-0 contro l’Inter e non è più capolista

La squadra di Sarri gioca di più e meglio, ma non trova il guizzo. Palo di Skriniar. Ora la Juventus è a più uno e può andare a più quattro dopo il recupero con l’Atalanta

Napoli meno lucido del solito, 0-0 contro l’Inter e non è più capolista

Dopo undici giornate

Il Napoli perde il primato in classifica dopo undici giornate. Lo aveva sottratto proprio all’Inter alla 17esima giornata del campionato e lo lascai sul campo della squadra di Spalletti al termine del quarto 0-0 di questo campionato. Zero a zero, come all’andata. È il secondo pareggio del Napoli in trasferta dopo quello a Verona contro il Chievo. Le altre gli azzurri le hanno vinte tutte. Adesso la Juventus è un punto sopra e deve recuperare la gara casalinga contro l’Atalanta. Quindi potenzialmente la squadra di Allegri è a più quattro. Ma è bene evitare catastrofismi. Mancano dieci giornate, c’è lo scontro diretto.

Meno consapevole

È difficile dire se il Napoli abbia accusato o meno il colpo della sconfitta interna contro la Roma. è stata una squadra meno convinta di sé, questo è sicuro. Meno consapevole. Certamente non cinica. È come se quella sconfitta avesse minato la fiducia degli azzurri che a un certo punto – all’inizio della ripresa – sono parsi anche stanchi. Ma poi si sono ripresi. Le occasioni per segnare le abbiamo avute. Anche se siamo sempre arrivati poco lucidi al momento della conclusione. Ed è un altro segnale. È come se il Napoli avesse dimenticato lo spartito. C’era sempre una certa approssimazione che ha finito col nuocere al momento decisivo.

È importante a questo punto non abbattersi e capire se c’è un appannamento fisico o è soltanto una conseguenza della sconfitta contro la Roma e ora della perdita ufficiale del primo tempo. L’Inter di Spalletti – va detto – alla fine non ha rubato nulla.

La ragnatela di Spalletti

Si capisce subito che l’obiettivo di Spalletti è quello di imbrigliare il Napoli. Lascia a sorpresa Vecino in panchina e schiera una squadra con i piedi buoni. Brozovic in mediana al fianco di Gagliardini e Brozo gioca anche bene, non perde mai un pallone nel primo tempo. Funziona bene l’asse a centrocampo, riescono a contenere Allan che va via soltanto un paio di volte in tutta la partita. Poi, in attacco, dietro Icardi ecco Candreva a destra, Rafinha vicino a Icardi e Perisic a sinistra. Non  impensieriscono il Napoli, però soprattutto nel primo tempo intercettano i passaggi filtranti degli azzurri. Rafinha ha un sinistro che canta, anche se tocca pochi palloni.  Alla fine, i nerazzurri nel tabellino vantano anche un palo colpito di testa da Skriniar a inizio ripresa.

Il primo tempo è sonnolento, quasi da record: nessun tiro indirizzato verso la porta avversaria. L’unico, quello di Candreva al 37esimo, esce di poco ma senza realmente impensierire Reina. Né Pepe né Handanovic sono mai impegnati.

Il Napoli tiene il pallino del gioco

È il Napoli che tiene il bandolo della matassa. Fa girare la palla, prova ad orchestrare. Ma non ha mai il guizzo. Davanti a sé trova maglie nerazzurre che infittiscono il assaggio, e non riesce a produrre accelerazioni. Mertens non si libera al tiro nemmeno una volta. È il giocatore del Napoli che tocca meno palloni nel primo tempo: 26. Peggio di lui, solo Reina, con 12: stesso numero di palloni giocati da Icardi. Tanto per rendere l’idea, chi tocca più palloni nell’Inter è Brozovic con 41. Nel Napoli solo Mertens e Callejon ne toccano meno di lui. È un dato che fotografa perfettamente il primo tempo.

Ripresa più aperta

Nella ripresa, dopo il palo di Skriniar, le squadre si aprono. Il Napoli ha un lungo periodo in cui potrebbe anche passare. Però l’azione sembra un po’ arraffazzonata. Non è il solito Napoli geometrico. Ci mette il cuore, questo sì. Sia con Mertens sia con Insigne gli azzurri hanno sul piede il pallone buono. Sempre poco lucidi. Forse la partita si chiude con l’ingresso in campo di Borja Valero al 78esimo. L’Inter riesce a tenere più palla. E le ultime incursioni non producono nulla. A niente serve l’ingresso in campo di Zielinski per Hamsik.

L’occasione più nitida per il Napoli arriva con Insigne al 66esimo. Ampio triangolo con Hamsik, Insigne si presenta praticamente da solo davanti ad Handanovic ma alza troppo il pallone che finisce sulla traversa. La ragnatela dell’Inter non è più quella asfissiante del primo tempo, il Napoli trova varchi in cui inserirsi. Ma invano. C’è ancora tempo per un’ammonizione comminata da Albiol per fallo di mano. E qualche azione di alleggerimento dei nerazzurri. Non succede più nulla.

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