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Agnelli: «Il Var è un processo irreversibile, è necessario diminuire il numero di partite»

Andrea Agnelli all’assemblea Eca: «Vorremmo istituire dei periodi di riposo per i calciatori durante l’anno, è importante stabilire un reale equilibrio competitivo».

Agnelli: «Il Var è un processo irreversibile, è necessario diminuire il numero di partite»
Andrea Agnelli

L’intervento alla conferenza Eca

Andrea Agnelli cambia registro. Il presidente bianconero, che a suo tempo aveva criticato il metodo di introduzione del Var («Sono favorevole allo strumento, ma non doveva essere sperimentato in campionati difficili come la Serie A e la Bundesliga»), ora si schiera con la tecnologia di supporto arbitrale. Nella conferenza dell’Eca, il numero uno della Juventus ha sollecitato l’implementazione del Var anche in Europa. Queste le sue parole: «Si tratta di un processo irreversibile. C’è in Italia, c’è in Germania, verrà adottato anche nel Regno Unito. Noi dobbiamo rispettare la tempistica dell’Uefa che deve formare gli arbitri». È una buona notizia, considerando anche gli esiti (ampiamente) positivi di questi primi mesi di sperimentazione nela nostra Serie A.

Al centro dell’intervento di Agnelli – che, ricordiamo, è a capo dell’organizzazione europea dei club -, anche il futuro del calendario calcistico internazionale. «Siamo la parte imprenditoriale
della famiglia del calcio – ha spiegato il presidente della Juventus – e ci sobbarchiamo i rischi dentro e fuori dal campo. Ecco perché vogliamo che la nostra voce venga ascoltata a livello domestico
e internazionale. Il nostro obiettivo è la protezione del gioco e la condivisione del futuro con tutti gli stakeholder».

Secondo Agnelli, la riduzione del numero di partite è un passaggio fondamentale in questo senso: «Dobbiamo tutelare quelli che sono i principali attori, cioè i calciatori, introducendo settimane di riposo obbligatorio durante la stagione, calibrando i vari impegni e allineando i tornei delle confederazioni. E quando parlo di riposo obbligatorio mi riferisco anche alla possibilità che i calciatori si allenino senza dover pensare alla partita, visto che ora si arriva a giocare 2-3 volte a settimana. Preservando il gioco riusciremo anche ad allargare l’audience globale, dando la possibilità al pubblico di seguire più competizioni».

Competitività

L’altro punto riguarda gli equilibri competitivi all’interno delle varie competizioni. Agnelli spiega, anzi auspica: «Dobbiamo trovare un modo perché ci siano partite interessanti e non prevedibili. È importante che non siano compromesse le aspirazioni di tutti i partecipanti».

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