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Il Napoli snobba l’Europa, l’Inter snobba tutto

La Juventus vince anche senza sette titolari. L’emozionante Benevento e Caramel il calciatore che ha rinunciato a giocare per donare il midollo osseo

Il Napoli snobba l’Europa, l’Inter snobba tutto
Ounas

FALLI DA DIETRO – COMMENTO ALLA 25A GIORNATA 

Quello che conta è vincere.

Le due di testa vincono con il minimo scarto in partite con tasso di difficoltà molto diversi.

A Torino è di scena nientemeno che il Derby.

E il tifo azzurro si affida all’ex Mazzarri perché rallenti la corsa ergastolana.

Niente da fare.

Questi qui vincono sempre

Mancano sette titolari e loro vincono.

Dopo quattro minuti si acciacca il Gordo Gano e loro vincono.

Sarà che arbitro o il Var o tutti i Santi del Paradiso o tutti i diavoli dell’Inferno si voltano dall’altra parte quando il Machaco sferra un autentico job sul mento del Gallo.

Sarà che tutti giudicano leggera una spinta del Berna su Ansaldi, sarà quello che volete.

Ma questi qui vincono sempre.

C’è poco Derby a Torino. C’è poco Toro. C’è poco Mazzarri in questo Toro.

C’è anche poca Juve.

Ma basta e avanza per smaltire gli Spurs e l’incazzatura per la quasi esclusione dall’Europa.

L’eliminazione dall’Europa è diversa a Napoli e a Torino

Esclusione dall’Europa che pare sia vissuta a Napoli con sentimenti del tutto diversi.

Sor Tuta, sornione, ha deciso di provare a vincere il titolo.

E sa che l’unico modo di provarci è quello di concentrare tutti gli sforzi e tutte le forze su questo obbiettivo.

Una scelta – pare – ampiamente avallata dai tifosi.

Come sentenziano gli spalti.

Vuoti contro i Tori Rossi sassoni.

E invece gremitissimi e festanti ad accogliere i Salesiani ferraresi e i loro tifosi impavidi e ammirevoli nell’esporre in curva lo striscione di Aldrovandi.

Simbolo di una resistenza civile contro l’agghiacciante deriva autoritaria di uno Stato ottuso.

Si gioca sei minuti.

Il tempo per tre limpide azioni da goal.

E il tempo per chiudere la pratica con la solita lezione di calcio conclusa stavolta dall’immenso Alienallan.

Va bene così.

Suninter

Se il Napoli snobba l’Europa, Suninter snobba Campionato, Europa e Coppa Italia tutte insieme. E pare concentrata solo sul Triplete del 2010.

Del crollo verticale a Marassi, Nosferatu Parapet non si sente colpevole.

Sarà anche vero. La latitanza societaria avrà anche le sue responsabilità.

Ma far giocare Eder come prima punta per poi impostare il gioco sui cross chi lo decide? Il magazziniere?

Il Milan di Ringhio

Ringhio non finisce più di stupire.

Per la sua somiglianza con Cannavacciuolo, che diventa sempre più sorprendente.

Di questo passo, fra qualche mese i due saranno indistinguibili.

Intanto aggancia i ciclisti al sesto posto e chiude la lunga rincorsa al calcio che conta.

Ora non vuole più sentir parlare di cuore e passione.

Vuole rispetto per le sue qualità di tecnico, ed ha ragione.

Ha dato un’identità alla squadra facendo giocare ognuno nel ruolo giusto.

Ed ha il merito di aver creduto nel nuovo nueve del calcio italiano, quel Patrik Cutrone al quale dedica i suoi simpatici suggerimenti.

“Non pensi alla Nazionale. Deve volare basso, lavorare e riposare. Spero si trovi una bella fidanzata così pensa solo a lavorare e a fare l’amore”.

Under cambia esultanza, niente saluto militare

Più che una bella fidanzata, a Cengiz Under serviva un buon consigliere.

E pare l’abbia trovato.

Così il portentoso talento turco al Dacia segna e non esulta più con quel brutto saluto militare che tanto aveva fatto discutere.

Perché interpretato come un segnale inopportuno di connessione politica col regime di Erdogan, lui proveniente dall’Istanbul B.B. club alla diretta dipendenza del governo.

Il Benevento

Ma la partita più emozionante si giocava al Vigorito.

Per le streghe sannite è l’ultima chiamata per la salvezza.

Gli squali calabresi si presentano con la sicurezza di quattordici punti in più.

Ma sono le star del mercato di gennaio a fare la differenza.

Sandro Raniere Guimarães Cordeiro ex Tottenham e Bacary Sagna ex Gunners e City.

Ma soprattutto Cheick Diabaté il gigante maliano arrivato dalla Turchia, ruvido di piede, ma dal cuore così buono da conquistare immediatamente i tifosi. 

È lui che sigla il goal della definitiva vittoria.

È il goal della speranza mai doma. Ora occorrono 23 punti, si parte.

Il cuore buono di Caramel

Un altro ad avere il cuore buono è Fabio Caramel, 25 anni, difensore dello Spinea. Campionato di promozione girone C.

Domenica non si è presentato alla partita più importante dell’anno, contro la capolista Arcella.

Ha preferito rispondere alla convocazione dell’ospedale di Verona.

Lunedì ha donato il midollo osseo a una sconosciuta.

“Mi auguro tutto vada per il verso giusto – ha commentato – sarebbe una delle più belle vittorie della mia vita”.

Con obbiettivi diversi, nel calcio o nella vita.

Quello che conta è vincere.

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