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Leguminosa: legumi, biodiversità, sapori antichi e semi per il futuro

Dal 9 all’11 marzo, a Napoli, la terza edizione dell’appuntamento internazionale di Slow Food: “Cerchiamo di dare voce ai piccoli produttori”

Leguminosa: legumi, biodiversità, sapori antichi e semi per il futuro

Tre giorni dedicati alla biodiversità dei legumi, alla riscoperta del valore delle sementi, della cultura delle aree interne e dei sapori dimenticati: dal 9 all’11 marzo, Napoli ospita, in piazza Dante, Leguminosa, progetto ideato da Slow Food Campania nel 2012.

Tre giovani donne raccontano Leguminosa

A raccontare la manifestazione alla stampa, mercoledì scorso, al Sea Front Di Martino Pasta Bar di piazza Municipio, sono state tre giovani produttrici, campane e lucane. “Leguminosa non è solo un evento che dura tre giorni, ma un progetto che dura da due anni – ha spiegato Giuseppe Orefice, presidente di Slow Food Campania – E per questo abbiamo scelto queste tre donne per raccontarlo. L’obiettivo di lungo termine di Leguminosa è aumentare il consumo dei legumi di qualità a partire della Campania per far sì che questo possa diventare uno stile alimentare più diffuso nel mondo. Nel breve termine, invece, dà voce ad agricoltori che di solito non ce l’hanno perché sono troppo piccoli. Leguminosa li fa incontrare e cerca di sviluppare insieme a loro delle tematiche”.

Leguminosa

La terra che chiama

Ed ecco, allora, venire fuori le storie legate alla terra. Come quella di Patrizia Coluccio, dell’azienda agricola Valle Chiarelle, di San Potito Sannitico: “Nel 2012 mio marito ed io abbiamo deciso di rimettere in attività le terre che i nostri nonni ci avevano tramandato, che erano abbandonate – ha raccontato – Abbiamo iniziato con un piccolo impianto di frutti di bosco, due anni dopo abbiamo estratto semi di fagioli, lenticchie, ceci, grano, segale e mais antico. Prima, lavoravamo entrambi in un esercizio commerciale. È come se la terra ci avesse chiamati. Il nostro intento è tramandare i semi delle nostre nonne alle generazioni future”.

La biodiversità si esprime nella bellezza

Giulia Antonuccio rappresenta l’azienda biologica Masseria della Contessa, di San Martino Valle Caudina. “Mio marito ed io siamo napoletani. Cinque anni fa ci siamo trasferiti in questo piccolo paese e abbiamo messo su l’attività – ha spiegato – Il nostro prodotto di punta sono i fagioli, ne abbiamo circa 8 varietà. Si differenziano tra loro per l’uso in cucina e per l’aspetto. Esteticamente sono molto belli, con diverse sfumature di colori e fantasie particolari. Per noi sono l’espressione della biodiversità, che si esprime proprio nella bellezza e nella ricchezza. Coltiviamo fagioli perché i nostri terreni sono votati da sempre a questo e perché sono piante ricche di azoto, che favoriscono la resa del suolo. Coltiviamo anche ortaggi e piante officinali, che richiamano insetti impollinatori”.

Recuperare semi antichi

Viene da Melfi, invece, in Basilicata, Raffaella Irenze, del Podere Malvarosa. “Vivevo in Toscana, dove mi occupavo di tutelare e salvaguardare la biodiversità rurale – ha raccontato – Sei anni fa ho deciso di ristrutturare e andare a vivere nel podere dei miei nonni. Sono una seed saver: recupero semi antichi in tutta Italia per diffonderli ed evitare che scompaiano. Un anno e mezzo fa ho avviato la mia azienda acquisendo i terreni di famiglia circostanti il podere e sono diventata produttrice di olio extravergine di oliva, grazie ai mille alberi di olivo impiantati dai miei nonni. Produciamo olio, cereali e legumi. In più coltivo semi minori e innovativi. Due anni fa ho prodotto la canapa alimentare, adesso sto portando avanti un piccolo orto di officinali ed aromatiche per la produzione di tisane. Abbiamo due orti, uno è quello in cui riproduco in purezza i semi degli ortaggi che recuperiamo, soprattutto legumi, tra cui fagioli, ceci e la cicerchia che mio nonno ha conservato e che io sono riuscita a riprodurre. E poi c’è un orto più piccolo, che serve a soddisfare i clienti del paese: produciamo ortaggi a Km zero; durante la settimana preparo le cassette con gli ortaggi di stagione e le porto a casa dei miei clienti”.

Storie semplici, dal sapore antico, occhi nei quali si legge passione e tanto sacrificio dedicato alla terra, alle proprie origini: poter ascoltarle è già un merito di Leguminosa.

La manifestazione

Ma vediamo nel dettaglio cosa accadrà a Napoli dal 9 all’11 marzo. Oltre 50 i relatori che discuteranno di biodiversità e legumi nei 10 Laboratori della Terra previsti. Oltre 50 i produttori provenienti dall’Italia e dal mondo. Undici Social Cooking guidati da chef e produttori per scoprire la versatilità dell’utilizzo dei legumi in cucina, partecipando anche alle preparazioni.

Leguminosa per i più piccoli

Saranno coinvolti anche i più piccoli, per i quali in piazza Dante saranno realizzati degli orti e organizzati social cooking; ci sarà persino un social game per tutta la famiglia: Legumigame.

Le voci di Leguminosa

Tre le novità del 2018, la sezione ‘Le voci di Leguminosa’: ogni giorno un artista racconterà il suo rapporto con i legumi e quello tra i legumi e Napoli. Il 9 marzo sarà protagonista il regista Ciro Fabbricino, autore del documentario Cucinì; sabato 10 sarà la volta del paesologo Franco Arminio; domenica 11 chiuderà la tre giorni il cantante e percussionista tunisino Marzouk Mejiri.

Gli spazi di Leguminosa

E ancora, ci saranno il Mercato dei legumi, mostra mercato della biodiversità leguminosa; la Legumerà, una sorta di agorà che ospiterà momenti di confronto e approfondimento; Casa Slow Food, dove condividere storie, informazioni ed esperienze legate ai legumi e alle utilizzazioni gastronomiche; la Triade Mediterranea, uno spazio riservato agli oli extravergini di oliva, ai vini, alle birre e al grano; tanti spazi di degustazione, con l’Osteria della Pasta affidata al Pastificio Di Martino e l’Osteria della Zuppa a cura di Alma Seges.

Leguminosa

LeguminApp

Leguminosa presenta anche un’app: Leguminapp. Sviluppata da Serena Altieri, editrice, con Ies Comunicazione, del magazine turistico Where Naples Coast & Islands, servirà a conoscere tutto sul mondo dei legumi, ad orientarsi tra i negozi e i locali dove assaggiarli e a ricevere consigli per degustarli al meglio.

 

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