Vittoria agevole nonostante un primo tempo con qualche difficoltà, e di nuovo capolista. Doppietta di Mertens. Rigore generoso concesso da Mazzoleni
La narrazione stanca
Sempre più neorealistico il Napoli di Maurizio Sarri primo in classifica. Batte il Bologna 3-1 al termine di una partita vinta senza soffrire, eppure giocata con le marce basse. E in cui ha usufruito di un rigore che possiamo considerare generoso, concesso dall’odiato Mazzoleni. La Juventus torna al secondo posto. Allegri e compagni (si fa per dire) devono fare i conti con l’ennesima mutazione del Napoli che Lavora continuamente su sé stesso: il circo – per usare le parole del tecnico livornese – ha chiuso da un pezzo. È vivo soltanto nella narrazione stanca di questa squadra che invece Sarri sta modellando di settimana in settimana. Come dimostrato sette giorni fa a Bergamo.
Ha più frecce al suo arco
Il Napoli sa fare sempre più cose. E sa portare a casa anche partite che nascono male – come quelle contro il Bologna – e in cui si fa fatica a imporre il proprio gioco. Ciononostante gli azzurri vincono in scioltezza 3-1, con doppietta di Mertens (bellissimo il secondo gol personale, tiro a giro) e autogol di Mbaye.
I numeri sono impressionanti: 57 punti in 22 partite, 18 le vittorie, 3 i pareggi e una sola sconfitta. Miglior difesa del torneo, con 14 gol subiti e terzo miglior attacco dietro Lazio e Juventus. Quella sul Bologna è la sesta vittoria consecutiva.
L’inizio in salita
C’era attesa soltanto mediatica per Simone Verdi che viene quasi ignorato dal pubblico del San Paolo. La sua partita dura tre minuti, esce per un problema muscolare. In quel momento, il suo Bologna è incredibilmente in vantaggio. Rete dopo 25 secondi, gol di Palacio. Di Francesco coglie in contropiede la difesa azzurra con un cross che supera Koulibaly e finisce sulla testa del Rodrigo argentino che supera Reina.
Verdi dura tre minuti
Sarri schiera i titolarissimi, con la sola eccezione di Chiriches al posto dell’affaticato Albiol. Il Napoli ha il merito di non scomporsi dopo il gol subito, osserva Verdi uscire dopo appena tre minuti e ha la fortuna di pareggiare subito con un cross di Mario Rui che viene deviato una prima volta e poi corretto in rete in modo rocambolesco da Mbaye che trasforma un rinvio sulla linea in un autogol. Un autogol da fumetto.
La squadra di Sarri sembra assumere il controllo della partita. Solita difesa alta, Bologna schiacciata al limite dell’area nonostante l’agonismo di Poli e la discreta partita di Dzemaili. Il Napoli sembra poter imporre il proprio ritmo. Callejon viene liberato bene al tiro in area, ma da sinistra, e il suo diagonale è sbilenco. Poi ci prova Allan, quasi all’altezza del dischetto, su cross da destra: ma anche il suo tentativo è blando.
Le due occasioni per il Bologna
A questo punto, il Napoli si siede. E sale il Bologna, grazie soprattutto a Palacio che mette non poco in difficoltà Chiriches. Prima con un bel taglio in area, fa un giro su sé stesso e di destro fa per battere Reina; ci pensa Koulibaly a deviare, con una mano, e la palla arriva sul piede di Dzemaili che tira a botta sicura ma per nostra fortuna si immola Mario Rui. Il Bologna ha protestato per il tocco di Koulibaly. L’occasione più pericolosa arriva poco dopo, con Palacio che ruba il tempo a Chiriches su lancio lungo e si presenta da solo davanti a Reina. Palacio colpisce di destro sul secondo palo ma Pepe è molto bravo a respingere e salva il risultato.
Il rigore
Il Napoli sembra sotto choc, sulle gambe. Incredibile ma vero, nemesi storica, ci aiuta Mazzoleni. Al 34esimo l’arbitro odiato dai tifosi del Napoli per la finale di Pechino contro la Juventus, concede un rigore che sembra generoso per una mano di Masina sulla spalla di Callejon che è abile a stramazzare al suolo dopo aver superato in area l’avversario. Mazzoleni non ha dubbi, poi si consulta con il Var e ammonisce Masina. Mertens realizza. E il Napoli va al riposo in vantaggio 2-1. Oltre che neorealistico, il Napoli è anche utilitaristico.
Il secondo tempo
Il secondo tempo, di fatto, non si gioca. Anche quando non esibisce tutto il suo repertorio, il Napoli sa controllare la partita. È un lontano ricordo quello del Napoli che non sa gestire le partite. Ed è un altro passaggio della crescita degli azzurri. Il Napoli lentamente, ma inesorabilmente, fa suo l’incontro. Lo chiude al 59esimo con uno splendido tiro a giro di Mertens, che va a morire alla sinistra di Mirante. Sarri fa uscire Hamsik per Zielinski, è il segnale che anche lui considera chiusa la partita. A questo Napoli non serve più giocare al 100% per vincere le partite, anche quelle meno difficili. È una squadra matura, che settimana dopo settimana diventa sempre più consapevole.