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Diritti tv, ecco i cinque nuovi pacchetti per la Serie A: l’obiettivo è superare il miliardo l’anno

Il Corriere della Sera racconta la riunione di Lega, annuncia un possibile candidato alla Figc (Costacurta) e illustra i nuovi pacchetti tv per l’asta che vale il futuro della Serie A.

Diritti tv, ecco i cinque nuovi pacchetti per la Serie A: l’obiettivo è superare il miliardo l’anno

L’articolo del Corriere della Sera

Due notizie, se volete, sul racconto “istituzionale” del calcio italiano sul Corriere della Sera. Intanro, Carlo Tavecchio lotta ancora insieme a noi. L’ex presidente della Figc, rimasto Commissario di Lega Serie A, annuncia un «documento programmatico» per il 10 gennaio. La volontà della Lega, quindi dei club, è quella di avere maggior peso e potere all’interno del Consiglio Federale. Inoltre, si parla di una possibile candidatura alla poltrona di numero uno in Figc nata all’interno della stessa Lega, e si fa il nome di Billy Costacurta.

La seconda notizia, forse più importante per il futuro del sistema calcio, riguarda i diritti televisivi. Secondo il Corsera, «la partita si è sbloccata». Perché la Lega e l’advisor Infront avrebbero «confezionato insieme i pacchetti per provare a vendere il pallone senza svenderlo dopo il flop all’asta di giugno». Obiettivo: guadagnare almeno 1 miliardo l’anno. Due club in disaccordo, secondo la ricostruzione del Corsera: il Napoli e la Roma, astenuti nelle votazioni finali. 

La situazione

Secondo Tavecchio, «era necessario trovare un accordo entro oggi per non perdere opzioni nei confronti dei mercati internazionali». Di conseguenza, Sky si troverà costretta ad alzare la posta rispetto ai 440 milioni l’anno offerti inizialmente, e si prospetta un ritorno in campo di Mediaset. La suddivisione possibile dei pacchetti, spiegata dal Corsera: «Il menu prevede cinque pacchetti: A e B, uno per il satellite l’altro per il digitale terrestre,
con le gare di 8 big di Serie A esclusa la Roma, valgono fra i 260 e 275 milioni. Alla voce D l’esclusiva dei restanti 12 club – fra i quali la Roma – a un “prezzo minimo” di 310 milioni. Altri 50 arriverebbero dagli “accessori”: interviste a bordo campo, immagini negli spogliatoi. Ma c’è anche un piano B: un bando parallelo aperto a banche e fondi in grado di sborsare il miliardo se le tv non raggiungeranno i minimi garantiti.
Un’opzione che in Lega si augurano di non attuare».

Ultima indiscrezione: esiste ancora la “vecchia” offerta del Qatar, 13 miliardi in 10 anni con una crescita controllata. Non è cambiato l’atteggiamento dei club: favorevoli le medio-piccole, meno affascinate le big. Si continua a trattare.

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