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A Torino il Napoli ha scacciato le scorie del post-Juventus; ora sotto con la Coppa Italia

Il Napoli vince una partita importante e recupera la brillantezza di inizio stagione; Reina e Callejon le note (appena) stonate, ora tocca all’Udinese.

A Torino il Napoli ha scacciato le scorie del post-Juventus; ora sotto con la Coppa Italia
Foto Ssc Napoli

Il primo posto

Ancora una volta l’eccitazione dei media per il ritorno alla vittoria della Juventus fa dimenticare che in testa alla Serie A c’è il Napoli. Per la quindicesima giornata su diciassette.

E che la stessa Juventus in questa stagione non è mai stata davanti agli azzurri. Ma ci siamo ripromessi di allontanare la Juventus dai nostri pensieri. Anche perché (ora se ne sono accorti un po’ tutti) pensare alla Juventus logora. Tutte le squadre, dopo averla incontrata, hanno subito contraccolpi in termini di risultati. Soprattutto quelle squadre che hanno speso tante energie psicofisiche per preparare al meglio la partita con i bianconeri. E che per questo motivo sono uscite svuotate dal campo, indipendentemente dal risultato finale.

È successo al Napoli, ma anche Atalanta, Inter e Sampdoria, che diversamente dagli azzurri avevano ottenuto risultati positivi contro i bianconeri, subito dopo la gara con la Juventus hanno perso punti. Giocare contro il nome, contro il blasone, unito alla voglia di dare il massimo per battere una grande squadra, o una storica rivale, a volte gioca brutti scherzi.

Un problema psicologico

Per fortuna il Napoli sembra aver eliminato le scorie mentali del post-Juventus. E quella mancanza di brillantezza, che in tanti riconducevano ad un crollo fisico dovuto alla rosa corta, si è rivelata essere prima di tutto un problema psicologico. Anche se è palese che nessuna squadra può sostenere gli stessi ritmi per una stagione intera.

Se consideriamo poi che il periodo da dicembre a marzo è quello in cui tradizionalmente anche le squadre sulla carta meno forti vanno al massimo per cercare di mettere fieno in cascina, ecco che ogni vittoria in questi mesi potrebbe avere un peso specifico fondamentale. Proprio i risultati di questo weekend hanno dimostrato che, nonostante la differenza tra le big e le altre, in questa fase nessuna partita è scontata. E che con le gerarchie non ancora delineate, tutte le squadre hanno motivazioni a sufficienza per giocare la partita della vita contro chiunque.

La Roma motivata

La diciassettesima giornata è stata per il Napoli molto positiva. Ancora una volta un paio di avversarie nella corsa al vertice hanno ceduto punti. E la prossima settimana il calendario offrirà la sfida tra Juventus e Roma. Contrariamente a quanto in tanti pensano, la vittoria in extremis dei giallorossi contro il Cagliari fa il gioco del Napoli. A Torino andrà una Roma motivatissima, e in ogni caso una delle due dovrà cedere punti, se non entrambe. Senza dimenticare che il 2017 si chiuderà con Inter-Lazio e che  il 21 gennaio 2018 si giocherà Inter-Roma.

Sarà importante per gli azzurri non sottovalutare la Sampdoria che, pur giocando un ottimo calcio, nelle ultime cinque partite giocate (tra campionato e coppa) ha perso quattro volte. Ma con Sarri è molto difficile che una partita possa essere presa sottogamba.

Anche perché il Napoli visto a Torino ha ritrovato il piglio di chi non vuole lasciare nulla di intentato. Anche se bisogna ammettere che il gol lampo di Koulibaly e l’atteggiamento del Torino hanno spianato la strada al dominio azzurro.

Reina e Callejon

Proprio per questo qualche annotazione su una maggiore attenzione si rende necessaria. Prima tiratina d’orecchie a Pepe Reina, la cui scarsa reattività sul gol di Belotti poteva rivelarsi più grave del previsto. Infatti, se a una decina di minuti dalla fine Mazzoleni (si, proprio lui) avesse giudicato la spinta di Belotti su Albiol non così grave ed avesse finito col concedere il rigore ai granata per il fallo di mani dello spagnolo, una comoda vittoria poteva trasformarsi in una sofferenza imprevedibile quanto inaudita.

Seconda tiratina d’orecchie a Callejon. Ma era proprio necessario intervenire sul tiro di Insigne ben sapendo di essere in fuorigioco? Non sappiamo se il pallone sarebbe entrato lo stesso, ma così di sicuro il gol non poteva mai essere convalidato. Terza tiratina d’orecchie a Mertens. L’ansia di non segnare da tempo gli sta facendo sbagliare dei gol per lui semplici. Ok, è scivolato, il campo era pessimo. Ma siamo così sicuri che una maggiore lucidità non avrebbe prodotto risultati migliori? Sia contro la Fiorentina che contro il Torino.

Il turn over

Per fortuna anche il Torino ci ha messo molto del suo, soprattutto quando Adem Ljajić ha costretto i compagni a fare a meno di lui. Immagino che con lui Siniša Mihajlović non si sia limitato alla semplice tirata d’orecchie…

Quindi tutto è bene ciò che finisce bene. Ma in futuro sarà necessario essere quasi perfetti per continuare a guardare tutti dall’alto. Certe distrazioni potrebbero costare caro in partite più tirate. Ora il Napoli tornerà a giocare una gara infrasettimanale. L’Udinese si presenta a Napoli forte di una buona serie positiva culminata con la clamorosa vittoria esterna ai danni dell’Inter.

La Coppa Italia non va assolutamente sottovalutata. Anche perché la strada per la finale è fatta di appena 4 partite. Se il Napoli dovesse eliminare l’Udinese, si troverebbe di fronte la vincente di Atalanta-Sassuolo, prima del possibile remake della semifinale contro la Juventus.

Un turnover intelligente sarebbe auspicabile, anche per dare morale a calciatori che hanno visto il campo molto poco. Perché diversamente da quanto spesso si dice, la panchina del Napoli non è per niente scarsa. Le seconde linee sono assolutamente in grado di battere i friulani. E le loro motivazioni saranno più che sufficienti per garantire a Sarri una buona partita.

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