ilNapolista

I discorsi sul Napoli e sui suoi miglioramenti, quattro poesie per Maggio

Udinese-Napoli, partita non guardata: la qualità del gioco, Sarri, Christian, i tifosi avversari, Montella e i Robertini che non cambiano mai.

I discorsi sul Napoli e sui suoi miglioramenti, quattro poesie per Maggio

Discorso sulla bellezza del gioco

Se ci ricordiamo che prima di essere uno sport quello del calcio è un gioco, non possiamo dimenticarci che lo si pratica e lo si guarda per divertirsi. Quale fortuna è l’aver tifato il Napoli negli ultimi 5 anni, quale privilegio è stato (è e sarà) accomodarsi sul divano o su una poltroncina dello stadio sapendo che quasi certamente assisteremo a uno spettacolo; faccenda che c’entra poi anche con il costo dei biglietti, al netto delle polemiche, ovvero se pago per uno spettacolo voglio uno spettacolo, il Napoli quasi sempre vale il prezzo del biglietto.

Il Napoli che stordisce, che gioca a memoria, che arriva in area e in porta da tutte le parti, che pressa alto, che toglie il respiro agli avversari e ai tifosi; che domina le partite, che va sempre a mille, che impone il proprio gioco, che fa divertire che ti fa ritornare a casa con il cuore colmo di gioia, con una specie di luce negli occhi, il Napoli che non è capace di rallentare, il Napoli che perde punti preziosi, il Napoli che appena abbassa il ritmo cede il passo. Il Napoli al quale abbiamo rimproverato l’incapacità di gestione e gli autunni passati sono ben vivi nella nostra memoria, il Napoli che è cambiato, non facendo a meno di qualcosa ma aggiungendo dell’altro.

Discorso sull’efficacia

Ieri sera acuti commentatori parlavano della perdita di brillantezza del Napoli, di come gli azzurri abbiano rallentato in fatto di ritmo e segnature, di come l’Inter sia molto più in forma e che, in questo momento, sia la migliore. Ci sono dunque cose che io non capisco, o che i commentatori fanno finta di non sapere, allora gliele spiego. Le statistiche, i numeri, ci dicono che, mentre si svolge la fase a gironi di Champions League, il Napoli (ma non soltanto il Napoli) rallenti, perché la Champions toglie energie fisiche e mentali. Il poco brillante Napoli non più tardi di martedì ha disputato una partita per gran parte spettacolare e solida.

Partita in cui la poca brillantezza si è manifestata fino al fischio finale, cari commentatori, tempo in cui volendo gli azzurri avrebbero potuto segnare anche il quarto gol. Brillanti dunque, è la risposta. Come si dosano le energie? Ecco l’aggiunta del Napoli.

Una volta completata la registrazione della fase difensiva, che è molto meglio dell’anno scorso e di due anni fa, la squadra può permettersi per una o due partite, forse anche tre, di non brillare e allo stesso tempo di non rischiare nulla e – attenzione – di vincere, e scusate se poco. Se si attendeva la maturità io credo sia arrivata. Partite come quella di ieri e un altro paio di questa stagione un po’ di mesi fa non le avremmo vinte e forse le avremmo perse, cari illuminati commentatori.

Discorso sul miglioramento e sul metodo

Il primo a migliorare è stato Maurizio Sarri, e qui mi permetto di dire con un certo orgoglio che non avevo dubbi su questo, quando uno è bravo non può nascondere la bravura per troppo tempo. Ora, per quanto riguarda le capacità di tattico, quelle di migliorare i calciatori, quelle di saper insegnare a tutti come si va a dominare facendo divertire, non scopriamo niente di nuovo; il nuovo lo abbiamo scoperto piano piano.

Abbiamo scoperto che è un comunicatore migliore di quello che si credeva, anche molto scaltro. Abbiamo scoperto che è uno che per fare un passo avanti è capace di fare qualche rinuncia, abbiamo apprezzato la sua capacità di non ascoltare la piazza, di non ascoltare nessuno. Sarri gioca come vuole, schiera chi vuole e se glielo contesti ti motiva la scelta e prosegue per la sua strada. Caso e fortuna vogliono che la sua strada sia anche quella dei suoi calciatori, e per forza di circostanze favorevoli anche la nostra.

Discorso minimo su alcuni tifosi avversari

Ieri una parte dei tifosi dell’Udinese cantava “Odio Napoli”, fa sorridere, scusate. Conosco molti friulani, tra Udine e Gorizia conto almeno due cari amici, e non sono loro i cantanti. Questi odiatori me li immagino non aver mai varcato il confine di Palmanova e quindi odiano per sentito dire, per mancata conoscenza, per ignoranza, per poca fantasia. A Torino, invece, è tornato il Vesuvio che deve lavarci e il coretto “Noi non siamo napoletani”, al quale rispondiamo: Ve piacesse. Ah, santa pazienza.

Discorso minimo minimo su Vincenzo Montella

In molti sanno quanto io ami l’aeroplanino, mi dispiace molto.

Discorso su Maggio

Non è la prima volta che Maggio ci costringe a scusarci, non è la prima volta che ci fa ritornare sui nostri passi, forse perché è un professionista esemplare, un vero uomo squadra, uno che conosce i suoi limiti e che si applica, che tiene botta e prova a migliorarsi. Nell’aprile del 2015, quando disputammo quella strepitosa partita in Europa League, battendo il Wolfsburg 4 a 1, gli dedicai quattro piccole poesie, mi piace riproporle oggi:

I

Maggio, una sera ti ho visto
ballare ed era Aprile, a primavera,
una danza sopra i fiori di Germania
ti ho visto muoverti veloce
e non abbiamo capito, soltanto
intuito il Biavati entrato in te,
risorto chissà da quale guerra
per lanciare Higuain
per portare la pace.

II

Invece eri tu, eri in te
non Biavati, non Zidane,
soltanto tu il terzino destro
il vice capitano, con la musica
dentro la testa, col nome
che è mese di fioritura,
di nuova partitura.

III

Ti abbiamo visto la testa alta
sicuro, deciso, chiudere
in scivolata, buttarti sopra
l’erba e in quel verde, chiaro
o scuro, far sparire l’avversario.

IV

Quando è uscito il capitano
con la cresta altissima, la fascia
gialloverde (che è altro colore
di primavera) è passata a te
e a tutti è parso più di un segno,
un merito portato a compimento.

Note a margine

  • L’inter capolista, ah, no, aveva giocato da sola.
  • Il Newcastle di Benitez perde dal Watford di Britos, il cuore è diviso.
  • Capitano, eravamo d’accordo per questa settimana.
  • Higuain venerdì non giocherà. Robertino una volta Robertino per sempre. (si scherza, su, fattela una risata).
  • #IoStoConSarri, anche nelle terre di confine o nelle domeniche scialbe.
ilnapolista © riproduzione riservata