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Un tweet di Sebastiano Vernazza (Gazzetta) spiega un po’ di cose sul calcio in Italia

«Oggi i criteri di selezione Figc puntano su intensità e fisicità, la tecnica viene dopo»: un’immagine del football secondo l’Italia.

Un tweet di Sebastiano Vernazza (Gazzetta) spiega un po’ di cose sul calcio in Italia

Oltre Ventura

Abbiamo capito (e scritto) che Giampiero Ventura, probabilmente, non ha gestito al meglio la Nazionale italiana di calcio. Ce l’ha rispiegato Insigne sabato contro il Milan, ieri sera un altro ripasso. Su questo siamo d’accordo un po’ tutti, possiamo dirlo. Detto questo, però, è anche ora di andare oltre. Se il caso-Insigne è di natura fondamentalmente tattica, è vero pure che in questo momento l’Italia sia manchevole di una certa cifra di puro talento tecnico. Di qualità creativa.

Un po’ di cose ci vengono chiarite da un tweet di Sebastiano Vernazza, giornalista della Gazzetta. Un’ora fa, Vernazza ha scritto:

Differenze

Ecco, noi riportiamo perché siamo d’accordo. Perché il calcio va oltre l’estetismo fine a sé stesso, ma se Messi e Maradona e Pelé sono considerati i migliori calciatori di tutti i tempi un motivo ci sarà. Se uno come Christian Vieri non viene considerato a livello di Van Basten, non siamo tutti impazziti.

Quindi, il calcio parte necessariamente dalle doti tecniche. E il problema è sempre lo stesso: mentre il mondo va da un’altra parte, nel senso che segue un’altra direzione, l’Italia va controcorrente. È la cosa che scrivemmo anche quando ci ritrovammo ad avere a che fare con le parole di Chiellini sul guardioliosmo (qui).

Se gli istruttori della Figc prediligono (o devono prediligere) un certo tipo di calciatori, vuol dire che questa nostra cultura è questa. Oppure è imposta. Ed il problema non è tanto questo, quanto il fatto che non si decida di cambiare dopo alcune esperienze andate male. Come se Mosè avesse consegnato a noi, e solo a noi, le tavole del gioco del calcio. Non è così. Gli altri vincono facendo altro, scegliendo altro. Ma il tweet di Vernazza ci ha spiegato cosa siamo, e cosa non abbiamo ancora capito.

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