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La noia è il Chievo

Stavo dimenticandomi di scrivere il pezzo; mi dimentico delle cose importanti quando mi annoio. Come stiamo messi a livello di lamento con Hamsik?

La noia è il Chievo
Chievo-Napoli (foto Ssc Napoli)

La noia ha un’origine complessa

Stavo dimenticandomi di scrivere il pezzo; mi dimentico delle cose importanti quando mi annoio. Non è detto che siano degli elementi estranei alle cose importanti ad annoiarmi, alle volte il tedio arriva dall’importanza stessa della cosa o di quanta se ne attribuisca alla cosa, o al tempo che si perde a discutere della cosa (che avrebbe dovuto essere importante) a cosa già avvenuta. Cosa considero importante? La partita in sé, il risultato, il fatto che il Napoli abbia preso un punto o che ne abbia lasciati due? La somma che dà l’importanza viene da questi quattro addendi messi insieme. La noia ha un’origine più complessa. La noia è il Chievo.

Oggi ho avuto due riunioni

Il Chievo che è noioso fin dal nome, da quel giallo impressionante dei colori sociali, dal suo modo di giocare più o meno uguale, senza infamia e senza lode, che si ripete da anni, poche accelerazioni, ordine, compattezza, poca concessione allo spettacolo; la squadra sempre perfetta per salvarsi e infatti si salva e salvandosi annoia. Tutto quello che mi annoia del Chievo deve essere meraviglioso se visto dal loro punto di vita. Ciò che mi affligge li salva, ciò che fa sì che io mi aspetti uno 0 a 0, o di peggio, quando si gioca con loro, la dice lunga sull’efficacia della noia. Basta ribaltare le prospettive e le cose cambiano. Perché se il gioco del Chievo mi risulta noioso non è affatto banale, c’è grande organizzazione, grande applicazione e studio dell’avversario. 0 a 0 meraviglioso per loro, noioso ma da non buttare per noi. Oggi poi ho avuto due riunioni lavorative che hanno amplificato l’effetto Chievo e fatto sì che arrivassi alle 7 di sera del giorno dopo per scrivere l’articolo. La partita dimenticata. In effetti non ricordo un’azione e avrò guardato gli highlights una decina di volte, e niente – vi confermo – Jorginho è ancora a metà rincorsa per calciare il rigore della partita precedente.

Mario Rui – la Serie

Pablo Escobar ha finalmente debuttato, ho sempre sospettato fosse un ottimo terzino, staremo a vedere, per ora non può troppo scoprirsi, ci sono dei vincoli di trama, ma sono certo che già nel secondo episodio in un gioco di tira/aspira la fascia sinistra la consumerà, la striscia bianca non si vedrà più. I poliziotti di frontiera che altro non sono che i centrocampisti e difensori avversari non lo vedranno nemmeno passare, consegnerà il pallone come se fosse un pacchettino di polvere bianca tra i piedi di Mertens. “Mario Rui – la Serie” solo nel Napoli, sottotitolo: “Quando sei titolare non puoi più nasconderti”.

Pareggiamo dunque. Che facciamo soffriamo e ci lamentiamo (o ci preoccupiamo) oppure pensiamo al fatto di essere ancora primi da soli dopo una domenica difficile? O pensiamo al fatto che il Napoli l’ultima volta che ha perso in campionato Pino Daniele era ancora vivo, Troisi era un giovincello, Lello Arena era bello e così via.

Non me la sento di mettermi ora a fare discorsi sul mercato di gennaio, anche perché tra un quarto d’ora arriva la pizza; ma non impedisco a voi di farne, anzi vi seguo nei vostri appassionati quanto inutili dibattiti in rete. Li apprezzo anche di più da quando Tacchinardi ha detto che i tifosi del Napoli non se la possono prendere con Sarri per un pareggio, non devono stare lì a commentare tutto; non dobbiamo essere mai d’accordo con Tacchinardi, perciò vi consento cinque minuti a testa di polemica sul Mister durante la settimana della sosta. Amen.

Note a margine:

  • A livello di lamento sul capitano come stiamo messi?
  • Un mio amico milanista sabato mi ha detto: “Perdiamo contro il Sassuolo così con il Napoli avremo l’allenatore nuovo”. Gli ho risposto: “Il Sassuolo lo batterete, mi aspetto di vedere Montella al San Paolo”.
  • Juric: ma è davvero colpa sua? Forse un pochino sì.
  • Mi si chiede di sostenere il ritorno di Quagliarella. Amo Quagliarella e se tornasse sarei contento, ma non mi metto a sostenere nulla che sia condizionato da troppi fattori emotivi.
  • Andiamo avanti, di partita in partita, spalla a spalla, gol per gol, centrocampista per centrocampista.
  • #IoStoConSarri anche dopo partite giocate in uallera mood.
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