Lo stop and goal del raddoppio non deve cancellare la splendida conclusione in occasione del pareggio: Mertens ha riscritto la partita partendo da qui.
Primo gol su punizione dell’anno
Giusto per ricordarvi e ricordarci che il (comprensibile e giustificato) trasporto per il secondo gol di Mertens ha offuscato la punizione del pareggio. Che è bellissima, magari non come lo stop in occasione del raddoppio – ma quasi. E che però ha un peso specifico molto maggiore. Con il Napoli sotto di un gol e un’inerzia favorevole ancora non definita, il gol che vale il pareggio cambia completamente le cose. Le ribalta, le riscrive. È il primo gol su punizione della stagione, e non poteva scegliere un momento migliore. Perché se quella palla non entra, e il match magari non cambia, allora sono cazzi. Invece…
E invece eccola qui, la parabola che supera la barriera, concepita e concretizzata con e per il piede destro quando invece avrebbe potuto calciare anche un mancino. C’era Ghoulam, ma quello era un free kick di Mertens: non quelli di Insigne, di solito più ravvicinati e calciati con meno forza, più effetto, maggiore rotazione. No, le punizioni preferite di Mertens sono comunque arcuate eppure più tese, Perin vola ma non ha il tempo di toccare la palla. È già in rete, la partita è già cambiata.
Poi arriverà un altro gol da favola, che per un po’ ci ha fatto dimenticare un gol capolavoro. Questa punizione, bellissima e importantissima. La vittoria di Genova nasce da qui.