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Il mix tra bellezza e senso pratico sarà l’arma vincente del Napoli

Il Napoli sta disputando un campionato straordinario, soltanto i media non se ne accorgono. Oddio Mertens non segna dal primo ottobre, cioè da due gare

Il mix tra bellezza e senso pratico sarà l’arma vincente del Napoli
Mertens e Insigne a Genova

Dal mancato turnover al troppo turnover

La quotidiana delegittimazione, da parte dei media, di tutto ciò che di buono sta facendo il Napoli in questa stagione, sta impedendo un completo apprezzamento del miglior campionato degli azzurri dal 1990 ad oggi.

Ma ciò che sta facendo la squadra di Sarri continua ad essere straordinario, nella misura e nel modo in cui il Napoli continua a vincere partite con una regolarità impressionante.

Gli ultimi minuti a Marassi sono stati indubbiamente sofferti, ma solo più avanti nella stagione sapremo quante squadre faranno bottino pieno, senza soffrire, sul campo del Genoa.

Nel frattempo sembra quasi che il Napoli si diverta a smentire coloro che cercano di trovargli difetti strutturali o che intravedono dei problemi. Il pareggio casalingo contro l’Inter è stata l’occasione che i media aspettavano per tirare le pulci alla squadra di Sarri.

Abbiamo sentito di tutto, dalla ristrettezza della rosa alla stanchezza incombente.

Dal mancato turnover al troppo turnover.

L’affaticamento di Mertens

Dalla certezza che il tridente d’attacco è in crisi di gol, mostrando crepe che lo faranno crollare prima di fine campionato, fino ad arrivare al tanto chiacchierato affaticamento di Mertens. A digiuno di gol in campionato dal primo ottobre. Non dal primo ottobre 2016, ma da quello del 2017. Cioè ieri. Cioè appena due partite senza gol.

Ed ecco che il tanto temuto turnover produce l’ennesima vittoria. E Chiriches, Diawara, e Zieliński finiscono per giocare un’ottima partita. E che quest’ultimo, schierato affianco a Marek Hamsik, non sfiguri affatto.

E nessuno dei tre viene sostituito, lasciando un’impronta sulla vittoria e consentendo ad altri tre calciatori importanti di tirare il fiato.

I media, nel loro delirio, avevano colpevolmente finto di non ricordare che l’unico gol segnato dal Napoli nelle due partite precedenti aveva fruttato 3 punti contro una diretta pretendente (nel suo stadio).

Due gol, uno più bello dell’altro

Tanto che il conclamato abbassamento dello stato di forma di Dries Mertens si è trasformato in due gol e mezzo, con i primi due che definire spettacolari è anche poco.

Il secondo gol è talmente prodigioso che si finisce persino per dimenticare il primo su punizione, persino più bello dei molti gol su calcio piazzato realizzati da Dybala, definiti sistematicamente “eccezionali” dai commentatori.

E giusto perché si parla di singoli, val la pena di ricordare l’ennesima prova positiva di Pepe Reina, a sua volta spesso fonte di preoccupazione da parte dei tifosi.

La crescita mediatica dell’Inter

Durante le esibizioni tristemente comiche da parte dei media nei confronti del Napoli, che vanno dai surreali commenti di Mario Sconcerti fino alle involontarie battute di Ilaria D’Amico (che domenica sera ha definito il campo di Udine “storicamente difficile per la Juventus”), traspariva una voglia matta di trovare competitor alla squadra di Sarri.

E, visto che Juventus e Roma sono ancora un po’ indietro, l’Inter è divenuta improvvisamente la squadra da battere. Fiumi di parole sul lavoro di Spalletti, esaltazione per questa rinascita della squadra nerazzurra, culminata martedì sera con il tanto auspicato ritorno al primo posto in classifica.

Passate le esaltanti 24 ore da capolista, è necessario ricordare che, con la vittoria del Napoli in casa del Genoa, fanno 68 giornate consecutive che il Napoli non viene superato dall’Inter.

E che l’altra squadra di Milano negli ultimi cinque campionati è stata davanti al Napoli solo per alcuni brevissimi periodi. Sorpassi temporanei poco significativi in quest’era geologica nella quale persino i tanto strombazzati e massicci investimenti asiatici nelle due squadre milanesi nulla hanno potuto finora contro la serissima e professionale costruzione di una squadra di vertice da parte della Società Calcio Napoli.

La programmazione del Napoli

Una gestione, quella del Napoli, che va all’opposto dei luoghi comuni su Napoli che tanto piacciono ai media. Una programmazione che ha portato stabilmente il Napoli a stare davanti a chi faceva dell’organizzazione il suo vanto.

Il tema della delegittimazione del Napoli è attualissimo, e come già scritto qualche settimana fa, dobbiamo aspettarci tempi ancora peggiori. Le provocazioni non mancheranno e ciò che non si fa con altre piazze (vedi scarsa attenzione alle reazioni di Dybala sostituito e strano nervosismo di Allegri nelle interviste post-partita, sintomo di uno spogliatoio non proprio in salute), si farà con il Napoli.

Non sarà facile scalzare il Napoli dal primo posto, anche se ciò può accadere in qualsiasi momento.

Il campionato è ancora lunghissimo, e più passa il tempo e più il Napoli si mostra attrezzato per lottare fino in fondo per il massimo obiettivo.

L’accresciuta consapevolezza si sta trasformando nel necessario cinismo teso all’obiettivo dei tre punti. Come i tre minuti passati vicino alla bandierina del corner hanno dimostrato.

L’aspetto positivo degli ultimi minuti di sofferenza è che il Napoli non dimenticherà facilmente la lezione del suo allenatore riguardo al chiudere prima le partite e a mantenere alta la concentrazione per tutta la partita.

Non tutti i mali vengono per nuocere, soprattutto quando non provocano danni irreparabili.

Tocca ai tifosi iniziare a gestire le proprie emozioni, e pensare al bicchiere mezzo pieno. Il campionato non sarà facile per il Napoli, ma non lo sarà neanche per le sue principali avversarie.

Il fatto che le contendenti alla decima giornata siano ben 5 è di buon auspicio, soprattutto perché sarà più facile che le avversarie degli azzurri si tolgano punti tra di loro.

Il mix tra bellezza e senso pratico sarà l’arma vincente.

Alla faccia di chi ha preso in giro il “circo” e ora se ne fa vanto…

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