ilNapolista

Con l’ora legale, Montella resta in panchina un’ora in più

Il ritorno di Higuain, o meglio del Gordo Jago. I numeri di Mertens. Il gol di Torreira. Allanaladin

Con l’ora legale, Montella resta in panchina un’ora in più

Falli da dietro – 11esima giornata di Serie A

È tornato.

San Siro strapieno prepara una coreografia scintillante, per una sfida storicamente piena di significati.

Striscioni ironici ricordano le sette finali perse dagli ambiziosissimi ergastolani.

Ma è singolare il furto dello slogan bonipertiano per antonomasia. Il famoso “Vincere non è importante. È l’unica cosa che conta”, appare in curva scritto in rossonero.

Niente da fare, ormai sono proprio cinesi.

Gli spalti sono l’unica cosa divertente della serata.

C’è l’ora legale. Fa buio prima.

Il campo ha poco da raccontare. I Milanyongh partono benino ma subito si spengono.

Il Pomata la smette di piagnucolare per il premio ritirato in settimana, giusto in tempo per una super paratona che garantisce il risultato.

Gli ergastolani non fanno nulla di straordinario. A loro basta marcare Suso ed aspettare.

Il Gordo Jago è tornato.

Fino a l’altro ieri aveva segnato come Inglese e due goal meno del Quaglia.

Poi incontra il Milan. E tutto cambia.

Fa 100 e 101, e chiude il conto. Senza quelle due sventolacce sarebbe finita con un mesto 0-0.

C’è l’ora legale. L’Aeroplanino resta in panchina un’ora in più.

Un po’ Trap, un po’ Zeman

I Sangue-Oro sono un ossimoro.

Un po’ Trap, un po’ Zeman. Nove punti in tre gare. Tutte con l’1-0. Il massimo risultato con il minimo sforzo.

E ora tutti con la testa e il cuore a martedì, per la partita più attesa, contro i Blues di Conte.

Allanaladin

Nell’ultima domenica di sole al San Paolo gremito, cade il tabù dei Ceramisti.

Allanaladin è la sintesi della squadra di questo inizio di campionato. Grinta, determinazione, cazzimma.

Gli emiliani giocano una partita aggressiva e pervengono anche al pareggio nel rispetto della storia, che li vuole “bestia nera” dei napoletani.

Ma il goal (nientemeno su calcio d’angolo) un po’ di Lazarillo, un po’ di Consigli, rasserena gli animi.

Il Fiammante Fiammingo e l’Impomatato

C’è tempo per fare un po’ di conti per il primo anno da “nueve” del Fiammante Fiammingo.

La prima volta fu 19 ottobre 2016, giorno di Napoli-Besiktas. Da allora 39 goal in 49 presenze nel nuovo ruolo, conditi da 13 assist.

Numeri semplicemente impressionanti.

C’è tempo per ascoltare anche un paio di battute dell’Impomatato in astinenza da riflettori.

E capita di essere anche d’accordo con lui quando afferma: “Chissà cosa inventeranno per ostacolarci. Il Sud che vince dà fastidio”.

Lucas Torreira

Il gol più bello della giornata è però di Lucas Lucas Sebastián Torreira Di Pascua, ventunenne uruguaiano di Fray Bentos. Il quale, con una punizione alla Roberto Carlos, non lascia scampo a Sorrentino.

Torreira è da un po’ sotto osservazione. E’ un “multiuso” decisivo in qualsiasi situazione. Intelligenza, tattica e grinta. Ormai una pedina fondamentale nel centrocampo blucerchiato.

Doveva andare alla Juve, Torreira. Ma alla fine Marotta rinunciò dopo averlo misurato col metro del sarto. Troppo basso.

Volano i ciclisti e ambiscono al primato della classifica del gruppone che insegue le big.

Visto anche la scoppola rimediata dagli stilnovisti nel micro-onde dello Scida.

Scoppola anche per la Dea da parte di Delneri, che conferma la tradizione contro la sua ex squadra e mette in salvo la panchina.

Partita concitata e nervosa che poteva avere anche un risultato diverso.

Cristante si fa parare un rigore da Bizzarri. Caldara trova il pari, ma è in fuorigioco e l’arbitro annulla.

Il Ceffo e il Toro

I sardi a Torino rischiano per una volta di vincere con un goal della stellina Barella.

Ma poi il ceffo Sinisa azzecca l’inserimento di Obi che non fallisce e regala ai granata una vittoria buona per raggiungere Milan e Fiorentina.

Il Toro nel cor mi sta. E se è vincente, evviva.

Ma per il suo bene e la sua storia deve mandar via il Ceffo.

990 minuti senza portare a casa un punto. Senza avanzare in classifica d’un millimetro.

Un record negativo che ormai non riguarda soltanto l’Italia, ma il calcio europeo.

Per ritrovare una partenza così disastrosa bisogna risalire al 1930, anno in cui il Manchester United inanellò 12 sconfitte consecutive.

Domenica i giallorossi sono ospiti della Juve allo Stadium. Interrompere la sequenza sarebbe un’autentica impresa.

Il Girona ieri ha battuto i Merengues di Cristiano Ronaldo. Potrebbero chiedere a loro come si fa.

Domenica notte gli italiani hanno spostato le lancette indietro di un’ora. La Lombardia e Veneto la settima scorsa di un paio di secoli.

ilnapolista © riproduzione riservata