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Mertens stende il Genoa 3-2. Quarta rimonta del Napoli che in trasferta le ha vinte tutte

Il Napoli risponde al gol di Taarabt e sfata il tabù trasferta contro il Genoa. Meno estetica, più sostanza. Per Dries una tripletta (per la Lega doppietta)

Mertens stende il Genoa 3-2. Quarta rimonta del Napoli che in trasferta le ha vinte tutte
La rovesciata di Mertens (Photo Matteo Ciambelli)

Uno e Dries

Mertens è stanco. Mertens non decide le partite. Mertens è forte, però… Nel calcio del terzo millennio, anche all’attacco stellare del Napoli basta una partita senza segnare per far partire i rumori di fondo. Allora Mertens ha scelto Marassi per ricordare a tutti che da quando fa il centravanti – un anno ormai – non si è mai fermato (28 gol lo scorso anno in Serie A, 9 quest’anno) e viaggia a una media mostruosa. Anche se il terzo di questa sera per la Lega è un autogol. Confermato il mal di trasferta del Napoli che fin qui le ha vinte tutte lontano dal San Paolo: sei su sei.

Tre gol per raddrizzare una partita che dopo quattro minuti si era messa male per un gol di Taarabt che di destro in diagonale ha battuto Reina dopo essere partito sul filo del fuorigioco ma in posizione regolare. Qualche patema nel finale dopo il gol del 3-2 di Izzo a un quarto d’ora dalla fine. Con una chiusura monumentale di Koulibaly su Lapadula in area.

28 punti su 30

È il secondo gol di Taarabt al Napoli, il primo lo segnò – al suo esordio in Italia – al San Paolo con la maglia del Milan. I rossoneri andarono in vantaggio e poi persero 3-1. Stasera il Napoli vince 3-2, resta in testa alla classifica con 28 punti su 30, sorpassa quindi di nuovo l’Inter e mantiene il distacco inalterato su Lazio, Juventus e Roma che hanno vinto. E Mertens porta a casa un altro pallone.

Punizione alla Zico

Il Napoli si è trovato sotto dopo quattro minuti. Ha avuto il merito di non scomporsi. E l’ha raddrizzata in trenta minuti. Con Mertens. Che si è ispirato prima a Zico e poi Vialli due calciatori che questo stadio lo conoscono bene.

Il brasiliano qui segnò i suoi primi due gol in Serie A, uno su punizione. E una punizione alla Zico ha calciato Mertens al 13esimo. Da destra, l’ha infilata sotto la traversa. Senza incrociare. Perin non ci arriva. Primo gol del Napoli di Sarri a Genova contro il Genoa. Fin lì, Dries si era messo in mostra soltanto per un accenno di infortunio che aveva preoccupato non poco tifosi e allenatore. Mentre il Genoa di Juric correva a mille e provava a inseguire un sogno.

Sarri ha riproposto Diawara e Zielinski a centrocampo, con l’intoccabile Hamsik. E ha lasciato Albiol in panchina per fare posto a Chiriches. Prove tecniche di turn over. Fin qui, la mediana Zielinski-Diawara-Hamsik non aveva mai brillato. Stasera Zielinski in crescendo e come ha detto un napolista storico Diawara lussureggiante.

Stop mostruoso e tiro alla Vialli

Sull’1-1 ci pensa ancora una volta il belga. Non solo Zico. Anche Vialli che in questo stadio ne ha segnati di gol, sponda blucerchiata. Lancio di Diawara, Mertens in area la azzecca per terra (perdonateci, toscaneggiamo) e poi alla Vialli la mette alle spalle di Perin, sotto la traversa. Ora le obiezioni sono due. La prima è che il gol potrebbe essere alla Zaza che così ci segnò con il Sassuolo, ma francamente tra Zaza e Vialli c’è la stessa differenza che passa tra la discriminazione territoriale e la derisione dell’Olocausto. E chi non lo capisce o ignorante o è in malafede. La seconda è che Vialli una palla così non l’avrebbe mai stoppata in quel modo. Due tiri in porta, due gol. Così si fa e Mertens lo sa.

Partita intensa

Partita di calcio. Intensa. Come devono essere le partite di pallone. Meno estetica, più sostanza. Con il Napoli che ancora un volta dimostra di saper soffrire e di saper reagire. È la quarta volta che gli azzurri recuperano un gol di svantaggio: contro l’Atalanta, la Lazio, la Spal e stasera. Un dato che andrebbe evidenziato. Chi si lamenta perché il Napoli non è più bello come un tempo, si dedichi a Pina Bausch mostro sacro della danza ahinoi scomparsa da qualche anno.

Il Napoli ribalta la partita e alla fine del primo tempo Reina è bravo a respingere con i piedi una conclusione di Lazovic leggermente deviata. Prima, un tiro di Insigne e un calcetto appena abbozzato da Hamsik che nell’area piccola ha avuto paura di rompere qualcosa. Il Capitano gioca comunque una buona partita. La manovra passa dai suoi piedi. In più di una occasione, prova anche il tiro da fuori.

Secondo tempo

Nella ripresa, il Napoli controlla la partita per mezz’ora. Gioca quasi sempre nella metà campo del Genoa. E segna il terzo gol al 60esimo, ancora con Mertens il cui sinistro viene deviato nella porta da Zukanovic. E la Lega non glielo attribuisce. Dimostra che la forma fisica va a braccetto con quella psicologica. E fare gol aiuta sempre dal punto di vista mentale.

Poi, però, quando la partita sembrava chiusa, ecco che il Napoli si distrae su un cross in area, Reina respinge quasi sulla linea un colpo di testa, poi Rigoni la rimette di nuovo al centro e Izzo segna il 3-2. Il Napoli teme un po’, come l’Inter ieri sera contro la Sampdoria. Lapadula ha l’occasione buona davanti a Reina, ancora su lancio di Rigoni, ma calcia alle stelle.

Poi, spazio alle statistiche. Il Napoli resta in testa alla classifica. Ha vinto nove partite su dieci. E ha sfatato anche il tabù Marassi genoano. Non ha il miglior attacco (della Juve), non ha la miglior difesa (della Roma), ma è in testa al campionato.

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