Per il quotidiano è difficile stabile chi ha ragione, ma ricorda come – ultimamente – il nome del Mundial 82 sia tra i più gettonati.
I malumori degli olimpici di Napoli
Oggi la Gazzetta dello Sport torna sulla questione Universiadi-Tardelli. E lo fa con un editoriale di Fausto Narducci. Il giornalista della Gazzetta ricorda la questione, le polemiche nate in seguito all’incarico e cita l’intervista del presidente del Coni Malagò a Francesco De Luca del Mattino. Evidenzia quelle che definisce due annose contrapposizioni: “Napoli contro il resto d’Italia e gli sport olimpici contro il ben più popolare calcio”.
Ha ricordato che “i malumori degli olimpici napoletani – non si sa fino a che punto legittimi rappresentanti della piazza e dell’umore cittadino – sono stati espressi dall’olimpionico e campione mondiale di boxe Patrizio Oliva, che ha attaccato su due fronti: Tardelli non solo è un campione non campano, ma fa parte di una disciplina non sempre in sintonia con i valori olimpici”.
Poi la reazione, che ha definito stizzita, di Malagò che “giustamente sottolinea il ruolo marginale del Coni nell’organizzazione dell’evento, ma non le manda a dire: «Perché, come nelle migliori tradizioni di Napoli, deve esserci questo atteggiamento distruttivo?»”.
Tardelli molto attivo
Poi viene il momento del punto di vista della Gazzetta. “Una vicenda in cui è difficile stabilire chi ha ragione e chi ha torto. Certo non è «obbligatorio» essere campani per gestire i rapporti con le federazioni che hanno base a Roma, ma colpisce come il nome dell’impareggiabile mezzala azzurra e opinionista televisivo ricorra in molteplici eventi: a marzo l’avevamo visto a New York come «Goodwill Ambassador dei diplomatici» all’Assemblea Generale dell’Onu riservata a duemila studenti di tutto il mondo, poi il suo nome era stato fatto sempre come «ambasciatore», ma della federazione pallamano, e ora eccolo lì impegnato con le Universiadi di Napoli, dove un ex juventino, dal punto di vista dei tifosi, ha un difetto d’origine. Ma un fatto è certo: a Tardelli, forse proprio in virtù del suo urlo universale, il calcio sta un po’ stretto…”