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De Laurentiis gourmet fa il neoborbonico (ma non è una cosa seria)

Il presidente a un evento gourmet Rcs. «Chissà cosa si inventerà il Nord per falcidiarci. Sarri è un maestro, pericolosa la via del bel gioco»

De Laurentiis gourmet fa il neoborbonico (ma non è una cosa seria)
Aurelio De Laurentiis

Dal pallone alla gastronomia

Dal pallone alla gastronomia, dovremmo dire alla cucina gourmet. Due passioni di Aurelio De Laurentiis. Una è diventata anche un ramo – o arbusto, dipende dai punti di vista – d’impresa. Il presidente del Napoli è stato invitato alla manifestazione “Cibo a regola d’arte” organizzata a San Domenico Maggiore dalla Rcs con Angela Frenda che da anni dirige la sezione food del Corriere della Sera.

De Laurentiis partecipa al gran finale con lo chef tre stelle Romito e con Nina Zilli che non canta ma fa il pane.

Modello “Processo del lunedì”

Il presidente del Napoli è stato avvicinato dai giornalisti per parlare di calcio. Diciamo subito che le sue sono state parole che potremmo definire alla Aldo Biscardi, nell’accezione che il grandissimo e indimenticabile giornalista diede al giudice nel corso di una causa per querela nei confronti della sua trasmissione “Il Processo del lunedì” che di fatto influenza la televisione italiana da trent’anni. In soldoni, Biscardi disse: “Vostro onore, ma mica noi al Processo parliamo seriamente, è un intrattenimento”.

“Che cosa si inventeranno ora che c’è il Var?”

Ecco, con lo stesso spirito Aurelio De Laurentiis – in forma smagliante e le ciglia turchesi – ha intrattenuto la stampa sportiva. Ha parlato anche di Nord contro il Sud, “chissà che cosa si inventeranno per falcidiarci visto che ora c’è il Var” anche se lui ha detto la Var. Non è la prima volta che il presidente del Napoli attinge all’immaginario che potremmo definire neoborbonico che a Napoli tira sempre molto. L’obiettivo era incastonare il pensiero in un discorso più articolato sulla ridefinizione dei poteri calcistici in senso geografico, ma francamente non era la sede opportuna una rampa di scale che conduce al primo piano del convento di San Domenico Maggiore. Wanda Osiris le scendeva, lui le ha percorse in salita. Rinunciamo a qualche clic facile che faremmo con un titolo roboante.

“Quella del bel gioco è una via pericolosa”

Se è per questo, ha definito anche «pericolosa» la via del bel gioco alla vittoria. Ha definito Sarri “persona molto serie che fa divertire i suoi giocatori. A volte si dovrebbe fare anche di necessità virtù, ma Sarri è così: prendere o lasciare. Vuole tutto”. Ha detto che «è banale parlare di scudetto. Basta, come abbiamo visto, un infortunio per cambiare verso a una stagione. Chiedono di acquistare quel giocatore o quell’altro. Poi Mertens centravanti lo abbiamo scoperto grazie a un infortunio. Se avessi dovuto ascoltare la voce del popolo, avrei dovuto vendere Maggio che oggi ha giocato molto bene. Ad esempio, a me piace molto Giaccherini. Lo trovo un giocatore molto intelligente».

Scaramanzia

Ha voluto dire che la crescita del Napoli non è solo tecnica: «Da tantissimi anni lavoriamo con una preparatissima equipe di medici. Benitez era Benitez, eppure Sarri lavora col doppio dei professionisti con cui lavorava lui che era abituato alla Premier League». Ha detto un po’ di tutto, che con Giuntoli non hanno quasi mai sbagliato un acquisto, che non sempre un nuovo calciatore è in grado di rafforzare la rosa perché non si sa se sia adatto o meno al gioco dell’allenatore. Insomma, le solite cose.

Non sa se tornerà allo stadio per Napoli-Manchester City. «Il Napoli vince sempre senza di me, anche se con me in trasferta abbiamo vinto. All’andata a Manchester, se togliamo la prima mezz’ora, mi è piaciuto tutto». Oggi ha visto la partita a Ischia.

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