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Battendo il Feyenoord, il Napoli ha rimesso il calcio giocato al centro dei commenti

Considerazioni, dati e commenti dopo il 3-1 del Napoli sul Feyenoord: i toni dimessi, Reina, Ghoulam e una squadra che sembra matura nel doppio impegno.

Battendo il Feyenoord, il Napoli ha rimesso il calcio giocato al centro dei commenti

Prima di tutto una comunicazione di servizio per gli addetti ai lavori e gli sportivi distratti. Il Napoli ha vinto. Il Napoli ha battuto il Feyenoord ed è secondo nel girone a pari merito con lo Shakhtar Donetsk. È necessario specificarlo in quanto dai commenti ascoltati in alcune radio (tra cui soprattutto RAI Radio 1 Zona Cesarini), chi non conosceva il risultato poteva essere portato a pensare che il Napoli avesse perso.

Toni un po’dimessi e preoccupati, partendo dal gol subito nel finale, fonte di timore per un ipotetico ricorso alla differenza reti. Passando attraverso il rinnovato rammarico per la sconfitta in Ucraina. Fino al ritorno sulla questione Milik, tutti fattori estremamente negativi per il prosieguo dell’avventura in Champions secondo alcuni. Chiudendo con il rimpianto (ci risiamo) per la cessione di Pavoletti e Zapata ed il mancato acquisto di un terzo centravanti.

Alla radio non ne hanno quasi parlato, ma nel frattempo il Napoli ha fatto quello che è ormai abituato a fare, a parte rarissime eccezioni: vincere. E ha vinto una partita che era più insidiosa di quanto molti potessero immaginare. Il Napoli aveva tutto da perdere. La vittoria era il minimo sindacale. La dimostrazione è proprio che il 3-1 è stato accolto abbastanza freddamente, tra la normalità di aver fatto il proprio dovere, e la preoccupazione di poter essere di nuovo scavalcati al secondo posto dopo la sfida con il City, che alcuni danno già per decisiva. E decisa.

A parte che la partita di Manchester non è già decisa, essa non sarà neanche decisiva. Lo Shakhtar ha perso e, teoricamente, il Napoli potrà, nella peggiore delle ipotesi, ripetere gli stessi risultati degli ucraini, a patto di batterli al San Paolo. Nel frattempo lo Shakhtar avrà la doppia sfida con il Feyenoord, due partite apparentemente favorevolissime agli ucraini. Non sottovalutiamo però che gli olandesi si giocheranno le chance residue proprio in queste due prossime gare.

Una vittoria su due, in Champions League

Per fortuna, dopo tre giorni passati a leggere delle curve a 35 euro e, legato al prezzo dei biglietti, del ritorno imperioso della questione “gabinetti del San Paolo”, e dopo avere sentito di tutto e di più su come sostituire Milik, il Napoli ha rimesso al centro dei commenti il calcio giocato.

Quella con il Feyenoord è la quattordicesima vittoria sulle ventotto gare di Champions League giocate dagli azzurri durante la gestione De Laurentiis. La percentuale di gare vinte tocca quota 50%. Giusto per curiosità, ricordo che la Juventus, seppure con un numero di partite ben 5 volte superiore, ha in tutta la sua storia nella principale coppa europea una percentuale di vittorie pari 49,6%, mentre nella sola Champions League la percentuale di vittorie bianconere scende al 48%.

Calciatori

Dopo questa ennesima vittoria però un paio di calciatori meritano un commento a parte. Pepe Reina, protagonista del caso (mediatico) di fine mercato e sempre sotto osservazione, ha dimostrato che la presenza o meno di un rinnovo di contratto non influisce sulle prestazioni di un professionista. E che i gol che ha subito finora (di cui alcuni forse evitabili) sono infortuni di gioco e non distrazioni dovute a pensieri extra campo.

Così come Ghoulam, il quale sta dimostrando ripetutamente che, in attesa di conoscere il suo futuro, si può dedicare al Napoli con la massima professionalità e dedizione. Sfoderando con continuità prestazioni che forse non avevamo mai visto prima. Tutto ciò solo per affermare che i presunti casi che tanto piacciono ai patiti del calcio social semplicemente non esistono.

Prove tecniche

Intanto Sarri ha iniziato le prove tecniche di centravanti alternativo. L’ingresso di Rog al posto di Callejon non è altro che un test per capire quanto il ragazzo croato possa giocare sulla fascia lasciata libera da Calle, nel caso che quest’ultimo debba posizionarsi al centro dell’attacco.

Come era immaginabile la soluzione interna, in una squadra dai meccanismi complessi, sarà l’opzione preferita dall’allenatore. Qualsiasi alternativa sarebbe estremamente laboriosa, anche se sul web ed alla radio ho sentito tanti addetti ai lavori consigliare a De Laurentiis l’ingaggio di Gilardino.

Meno male che il centravanti titolare c’è. La squadra pure, e vincere aiuta a vincere. Lo sta imparando anche il Napoli dopo annate nelle quali l’allenatore di turno finiva sempre per dare priorità assoluta ad un torneo o a un altro, andando poi incontro a figuracce nell’una o nell’altra manifestazione.

Sembra passato un secolo, ma si tratta appena di qualche anno fa. Dopo qualche iniziale insofferenza al doppio (o triplo) impegno, anche Maurizio Sarri ci si è abituato. Anzi, pare che ci abbia proprio preso gusto. Ormai è pienamente consapevole di essere l’allenatore di una grandissima squadra. Non mollerà, stiamone certi. Questa volta ha tanta voglia di provarci fino in fondo in tutte le partite.

 

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